Raffinate atmosfere notturne illuminate da una stella del jazz, domani (sabato 9) a Oristano per "!50", il giro di Sardegna in musica con cui Paolo Fresu festeggia le sue cinquanta primavere. La tappa del tour nella città di Eleonora porta il trombettista di Berchidda a condividere la scena con una grande voce del jazz degli ultimi cinque decenni: Sheila Jordan. Ed è sempre un evento speciale quando si incontrano personalità artistiche straordinarie come questa cantante americana, classe 1928, che ha studiato con jazzisti del calibro di Lennie Tristano e Charlie Mingus, è stata sposa del pianista di Charlie Parker, ha cantato con George Russell, Carla Bley, Roswell Rudd, Cameron Brown, Steve Kuhn, Steve Swallow, Harvie Swartz, Red Mitchell, mantenendo sempre una coerenza e un rigore rari.
Capace di creare non solo vocalizzi, ma vere e proprie liriche "all'impronta", Sheila Jordan, che a ragione può definirsi “messaggera della musica jazz e bebop", arriva all'appuntamento in terra sarda fresca vincitrice del National Endowment for the Arts (NEA) per il 2012. Domani (sabato 9 luglio) a Oristano, alle 21:30 in piazza Cattedrale, ritrovaPaolo Fresu (tromba, flicorno ed effetti) con due suoi compagni di viaggio di vecchia data, Roberto Cipelli (pianoforte) e Attilio Zanchi (contrabbasso), titolari da sempre nel quintetto “storico” del trombettista, più un batterista della statura e dell'esperienza di Gianni Cazzola: in pratica l'E.S.P. Trio con cui la Jordan ha tenuto concerti e registrato gli album "Sheila's back in town" (registrato dal vivo nel 1998), "Sheila Jordan & ESP Trio" e, con Fresu ospite, "Straight Ahead" (del 2005).
Proposto con il contributo del Comune di Oristano, e ad ingresso come sempre gratuito, il concerto di domani (sabato 9) ha anche una buona causa: alla serata è infatti collegata una raccolta di fondi per GoFAR, il progetto di ricerca scientifica contro l'Atassia di Friedreich, una temibile malattia genetica degenerativa che costringe chi ne è affetto alla totale immobilità e può compromettere vista, udito e parola, pur lasciando completamente intatte le facoltà intellettive. Un'iniziativa sostenuta dallo stesso Paolo Fresu, che da anni appoggia la causa prestando la propria firma per la campagna del 5x1000 a favore del Comitato RUDI onlus, promotore della Campagna GoFAR (Friedreich's Ataxia Research). Grazie anche ai finanziamenti di GoFAR (www.fagofar.org), la ricerca è oggi a un passo dalla prima sperimentazione clinica sull’uomo: è in fase di sviluppo un farmaco specifico per la patologia, potenzialmente in grado di curarla e verso cui è rivolto l’interesse della comunità scientifica internazionale. Individuare una terapia significherebbe raggiungere un risultato di livello incommensurabile per l’umanità intera. E’ infatti rilevante che i portatori sani di Atassia di Friedreich, spesso inconsapevoli, sono tantissimi (una persona su 100). In Sardegna, in particolare, sono già stati individuati più malati di quanto non dicano le statistiche riguardanti territori più vasti. Un'Incidenza dovuta evidentemente all’insularità, come accade per altre malattie genetiche.
Dopo Oristano, “!50” pianta le tende domenica (10 luglio) in uno dei luoghi simbolo della Sardegna, Barumini. Nel sito archeologico di “Su Nuraxi”, all'ombra del nuraghe che l'Unesco ha dichiarato patrimonio mondiale dell'umanità, Paolo Fresu incontra alle 21:30 il chitarrista americano Ralph Towner, autentica icona dello strumento a corde, per riproporre in concerto il frutto della loro riuscita collaborazione, sublimata l'anno scorso nell'album "Chiaroscuro". Red