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Manovra: aumenta le tensioni nella maggioranza

Non passa giorno che all’interno della maggioranza non cresca la tensione, nonostante le smentite ufficiali di Gianni Letta. Al ministero dell'Economia Giulio Tremonti si lascia andare ad apprezzamenti poco lusinghieri nei confronti del collega Renato Brunetta nella conferenza stampa di presentazione della manovra economica appena firmata dal presidente della Repubblica. Manovra che un altro ministro, Giancarlo Galan, intervistato dalla Stampa critica apertamente dicendo: Tremonti porterà il governo sotto il 20%.

Nel video pubblicato in esclusiva dal sito di Repubblica si distingue chiaramente la voce di Tremonti durante l'esposizione del titolare della Funzione pubblica, Renato Brunetta. Prima rivolgendosi al ragioniere generale dello Stato Mario Canzio, poi al capo di gabinetto del suo ministero Vincenzo Fortunato, quindi al ministro del Welfare Maurizio Sacconi, Tremonti commenta: "E' proprio un cretino", "questo è il tipico intervento suicida".

Galan - "Il problema è semplice: avevamo promesso uno rivoluzione, ci ritroviamo all'ordinaria amministrazione". Il ministro per i Beni culturali Giancarlo Galan, intervistato dalla Stampa, critica la manovra economica, spiega che "il governo terrà perché c'è e comunque ancora non ce n’è un altro", ma ammette che "qualcosa si è rotto". "Purtroppo questa manovra è ordinaria, così come lo sono tutte le politiche che facciamo", lamenta Galan. "Tremonti è bravo, capace, stimato, ma è ordinario, e in queste situazioni gli uomini ordinari portano i governi sotto il 20%". "Nel nostro programma si promette di tagliare i privilegi - sottolinea l'ex governatore del Veneto - e invece ci siamo ritrovati una manovra che aumentava il bollo alle auto. Penso che Visco non avrebbe fatto una manovra tanto diversa da questa".

Per Galan "Berlusconi ha subito ricatti su ricatti. Ho iniziato a capire che le cose non andavano quando ha cominciato a dire che molte scelte le aveva subite. Berlusconi è uno fuori dal comune, gli altri sono medi, per questo non puo' dire che le scelte non le governa". "Dovevamo cambiare tutto e non lo abbiamo fatto. Essere garantisti non vuol dire candidare oggi quelli che all'epoca non avevamo candidato", prosegue Galan. Adesso "spero che Alfano riesca a invertire la rotta ma non sarà facile. E serve soprattutto Berlusconi al fianco che governi, che sia presente, ma alla riunione dei deputati di lunedì scorso era assente".