“Sono intervenuta ancora in Aula per sollecitare una risposta del Governo alle numerose interrogazioni parlamentari, da ultima, la numero 5-04843 del 6 giugno 2011, seduta n.481, riguardante la situazione del Poligono sardo di Quirra.
A Villaputzu ho recentemente incontrato i sindaci, la gente comune e i pastori che operano nel territorio interessato dallo sgombero. Gli amministratori, con i pastori, chiedono la proroga dello sgombero almeno fino alla fine di settembre, per avere più tempo per cercare di trovare una soluzione, aldilà dell’emergenza, affinché si concludano le analisi epidemiologiche e dell’Istituto zoo profilattico. Lo Stato deve adoperarsi tempestivamente per trovare le soluzioni alternative nell’ipotesi di rigetto da parte del Tribunale dell’istanza di proroga dello sgombero delle aziende agro-pastorali.
Lo stanziamento di 500 milioni approvato dalla Giunta Regionale non è sufficiente. Occorre che gli amministratori e gli allevatori non vengano lasciati soli, che si dichiari lo stato di crisi, che si proceda alle immediate e necessarie bonifiche troppe volte annunciate, così come richiesto nell’interrogazione sopra richiamata, che si proceda alla sospensione definitiva delle esercitazioni militari sperimentali più a rischio. Infine, che Stato e Regione intervengano di concerto, per raggiungere una soluzione definitiva per l’area, che vada oltre il mero sgombero, pensando oltre al risarcimento immediato anche e soprattutto al futuro delle tante famiglie che abitano la zona.
È difficile pensare che il Governo non senta il dovere di riferire sulla situazione nella quale si trova tutto il Sarrabus, in un territorio compreso fra ben due Province, soprattutto alla luce degli impegni assunti lo scorso febbraio con voto bipartisan, sulle mozioni presentate dal Pd e dal Pdl che chiedono di fare luce sul nesso tra l'aumento dei tumori tra le persone e delle malattie tra gli animali e l'attività del poligono. Gli abitanti di questa zona non possono più accettare che né il Governo nazionale, né il Governo regionale, assumano iniziative concrete e adeguate a superare quella che oggi è una vera e propria “questione di Quirra”.
La Regione Sardegna paga un prezzo troppo alto in termini di servitù militari e di aree importanti sottratte all'economia agropastorale e alla vocazione turistica dell’Isola. Ora, presi gli impegni, abbiamo bisogno di fatti”. Red