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L’inchiesta P4: Papa, “Contro di me una caccia all’uomo”

"Contro di me c'è stata una vera e propria caccia all'uomo". A sostenerlo, davanti ai componenti della Giunta per le autorizzazioni della Camera è il deputato del Pdl, Alfonso Papa, coinvolto nell'inchiesta P4 insieme a Luigi Bisignani.

Il parlamentare, (che argomenta banalmente di essere, come il suo datore di lavoro Berlusconi, un perseguitato) in sua difesa, per il quale il gip di Napoli chiede ora l'arresto, lamenta anche come nei suoi confronti ci sia stata da parte degli inquirenti una vera e propria violazione di legge e "strumentalizzazione" dell'inchiesta nei suoi confronti. Secondo Papa, peraltro, non sarebbe competente il tribunale di Napoli ad occuparsi di questa vicenda giudiziaria. 

Papa, secondo quanto viene riferito dai componenti della giunta, "ha illustrato lo scenario di uno scontro epocale, di una congiura nei suoi confronti, di una parte della magistratura napoletana". 

L'indagine nei suoi confronti sarebbe dunque il frutto di una "persecuzione giudiziaria". Di un gruppo di magistrati fra cui De Magistris, Woodcock e Curcio. Il suo racconto è partito dal 2000, quando magistrato in forza in veste di sostituto procuratore a Napoli, prese le parti dell'allora capo Agostino Cordova. Ad allora, secondo Papa, risale il fumus persecutionis che sarebbe durato per tutto questo tempo e si sarebbe concretizzato con un'inchiesta in cui viene presentato come "un delinquentello comune" che porta disonore alla magistratura.