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Copyright o censura, il web guarda all’Agcom

A Domus Talenti la Notte della Rete continua. La manifestazione contro la
delibera dell'Agcom in materia di diritto d'autore, che oggi verrà discussa dall'Autorità, coinvolge politici, artisti, blogger, imprenditori, giornalisti, giuristi. Tutti convinti che la nuova disciplina leda la libertà della rete.

La normativa a cui lavora da mesi l'Agcom prevede una serie di misure a tutela del diritto d'autore: fra queste l' obbligo di rimozione dei contenuti da parte dei siti che li diffondono illegalmente senza riconoscere il coyright. "Il tutto - sostiene l'Agcom -  nel rispetto del diritto alla privacy e alla libertà di espressione nonché tenendo conto del quadro tecnologico".

I provvedimenti a tutela del diritto d'autore si ispirano a best practice internazionali come quelle previste dal Notice and take down (Usa), che riguardano il gestore del sito e non il singolo utente. Il sistema prevede la richiesta di rimozione dei contenuti al gestore del sito o al fornitore del servizio di media audiovisivo da parte del titolare del diritto o copyright; la segnalazione all'Autorità della mancata rimozione dei contenuti decorse 48 dall'inoltro della richiesta; la verifica da parte dell'Autorità attraverso un breve contradditorio con le parti; ordine di rimozione qualora risulti l'illegittima pubblicazione di contenuti coperti da copyright.

 Per i siti che consentono di scaricare illegalmente contenuti protetti da diritto d'autore in Italia senza riconoscerlo, da server al di fuori dei confini nazionali, si pensa ad una blacklist da sottoporre alle autorità internazionali per arrivare, nei casi di violazioni ripetute e massicce, all'inibizione del nome di dominio del sito web. L'indirizzo Ip dei sito pirata, insomma, verrebbe oscurato.

 Fra i contrari alla normativa dell'Agcom, Stefano Rodotà, che su Repubblica contesta il potere che l'Agcom assumerebbe riservandosi di oscurare, anche in via cautelare, con un semplice procedimento amministrativo, l'accesso a siti e servizi web per presunte violazioni del diritto d'autore.

"Bisogna dire subito che il modello tradizionale del diritto d'autore sta strettissimo alla rete, ne ignora le caratteristiche - scrive l'ex presidente dell'Autorità garante per la protezione dei diritti personali -. Un legislatore consapevole dovrebbe in primo luogo prendere atto di questo dato di realtà, partire dalla premessa che la Rete è un luogo di condivisione del sapere, che il diritto di manifestazione del pensiero ha trovato strade nuove, sì che provvedimenti puramente repressivi legati ai vecchi schemi concretamente possono diventare uno strumento che, con il pretesto della tutela del diritto d'autore, introducono una nuova e inammissibile forma di censura". 

"Siamo veramente una nazione orrenda - ha detto ieri Dario Fo, intervenendo in collegamento alla Notte della Rete - dobbiamo darci da fare in un modo accanito, anche essere triviali nel nostro risentimento. Dobbiamo muoverci con una aggressività a loro pari.

La diretta streaming era su 100 siti e blog e dopo mezz'ora dell'inizio della manifestazione c'erano già 15mila persone connesse e molti Twitter sull'iniziativa. "Diciottomila cittadini hanno firmato la nostra petizione e chiedono all'Agcom di fermarsi e di far decidere il Parlamento", ha detto Fulvio Sarzana, tra i promotori dell'iniziativa Sitononraggiungibile.it. Tramite il sito Avaaz.org, invece, sono 200 mila i cittadini che hanno espresso via mail il loro dissenso all'Agcom.

 "Sono fiducioso, malgrado tutto, che il Consiglio dell'Autorità riuscirà a trovare una giusta e equilibrata soluzione, poggiante su un saldo fondamento giuridico", ha detto oggi a distanza il presidente dell'Agcom Corrado Calabrò.

"C'è un pericolo serio: vogliono mettere il bavaglio alla Rete e noi non lo permetteremo - dice Antonio Di Pietro - Sul web il giudice vero  il cittadino che deve avere a disposizione tutte le opinioni e deve conoscere tutte le informazioni per poi farsi un'idea. E' una questione di democrazia. Credo che la Rete, che e' l'ultimo baluardo in difesa della libertà d'informazione, non possa essere fermata. Occorre vigilare perché il regime al tramonto è ancora più pericoloso".

"Per ammazzare internet ci vuole ben altro - dice invece Giovanna Melandri –Però la delibera contiene una falsa prospettiva: quella che i contenuti della rete possono essere controllati e gestiti da terzi. Io ho firmato l'appello, penso che ci vorrebbe una moratoria, tuttavia credo anche che bisognerebbe essere in grado di ascoltare le ragioni di coloro che vivono di diritto d'autore e che hanno come cittadini e come utenti della rete gli stessi diritti ed aspettative di tutti noi e quindi l'interesse di vedere la loro opera culturale riconosciuta. Penso che questo tema non lo risolve la delibera dell'Agcom. Bisogna mettere insieme le due esigenze: la rete libera ed la tutela della legge".

Nel centrodestra, invece, molti sostengono la delibera dell'Agcom per la tutela del copyright online. Non si tratta di dare il via libera alla censura preventiva, spiega Enzo Mazza del Fimi, la federazione dei discografici: il problema, piuttosto, è limitare il download illegale di file musicali, che uccide il giro d'affari delle major com Emi, Sony, Warner e Universal.

 

 

 

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