Nel testo della manovra consegnato giovedì ai ministri della Lega Nord non compariva la norma cosiddetta 'salva-Fininvest', che potrebbe sospendere il
risarcimento previsto nella sentenza del Lodo Mondadori. Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli hanno appreso solo ieri della "sorpresa". E la reazione dei 'big' leghisti nella sede del federale del partito, è stata di "stupore" e "rabbia", stando a quanto riferisce chi era presente in via Bellerio.
In tarda mattinata arriva poi la notizia che è stata rimandata la conferenza stampa sulla manovra economica prevista alle 12 presso il ministero dell'Economia e delle Finanze. All'incontro con i giornalisti dovevano prendere parte i ministri Giulio Tremonti (Economia), Renato Brunetta (Pubblica amministrazione), Paolo Romani (Sviluppo economico), Maurizio Sacconi (Lavoro) e Roberto Calderoli (Semplificazione normativa). Il rinvio, secondo quanto si apprende, sarebbe dovuto all'impossibilita del ministro Tremonti di raggiungere Roma a causa del maltempo.
"Il 'tornado Mondadori' ha fatto in modo questa mattina che i ministri del governo Berlusconi non potessero atterrare tranquilli a Roma per fare una conferenza stampa prevista per magnificare la manovra finanziaria appena approvata - ironizza Antonio Misiani, componente Pd in Commissione Bilancio alla Camera - Pioggia, vento, fulmini hanno impedito che Tremonti, Sacconi e Brunetta fossero costretti a rispondere anche sulla norma ad aziendam sul Lodo Mondadori. Resta da capire se il maltempo durerà l'intera giornata, facendo saltare tutti gli appuntamenti previsti per sollevare i rappresentanti del governo dalla vergogna di dover rispondere ai giornalisti".
Il vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura Michele Vietti lancia l'allarme sulle possibili conseguenze della norma sul lodo Mondadori inserita
nella manovra finanziaria del Governo.
"Non entro nel dettaglio - dice Vietti parlando a margine di un convegno sul ruolo del pm - di una norma non ancora presentata in Parlamento. Mi limito a rilevare che il principio dell'esecutività della sentenza di secondo grado è un principio generale che vigeva già prima che diventassero provvisoriamente esecutive quelle di primo grado".
A giudizio di Vietti "modificare questo principio significherebbe rischiare di stravolgere il sistema: credo che convenga non farlo per non violare il principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge. Si creerebbe - conclude il vicepresidente dell'organo di autogoverno della magistratura - una disparità fra chi è in grado di pagare la cauzione (necessaria per richiedere la sospensione dell'esecutività della sentenza, ndr) e chi non lo è".
"Pur con tutte le cautele retoriche - ribatte Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo vicario del PdL al Senato - nel 'parere per direttissima' fornito stamattina alle agenzie di stampa il vicepresidente del Csm si spinge addirittura ad anticipare di fatto una valutazione di costituzionalità su una norma del decreto sulla manovra economica attualmente all'esame del Capo dello Stato, verso il quale Vietti dovrebbe nutrire particolare riguardo dal momento che si tratta del suo presidente".
"Quanto al merito della norma in questione - sostiene Quagliariello - si tratta semplicemente di rendere concretamente operativo nella pratica della giurisdizione, al di la' dell'alea della discrezionalità, un principio di precauzione volto ad impedire, nel caso di contenziosi civili di notevole entità e comunque in presenza di una cauzione, che eventuali verdetti definitivi favorevoli alla parte soccombente nei primi gradi di giudizio possano intervenire quando l'esecuzione provvisoria delle sentenze di risarcimento abbia già prodotto danni irreparabili".
"Inoltre, dal momento che Vietti chiama in causa il principio di uguaglianza a proposito di chi si può permettere di pagare una cauzione e chi no, è evidente che il pagamento di un ingente risarcimento a seguito di una sentenza provvisoria alcuni se lo possono permettere (e tra questi forse le aziende del presidente del Consiglio) mentre altri - conclude Quagliariello - sarebbero destinati al fallimento pur in attesa del giudizio definitivo".
"Di questa norma non c'è stata una decisione approfondita in Consiglio dei ministri. Se capisco bene è una norma di ordine generale e non particolare", afferma, invece, il ministro degli Esteri, Franco Frattini, a margine di un convegno sull'Europa, sempre a proposito della norma sul Lodo Mondadori contenuta nella manovra. Secondo Frattini, si tratta di recepire "un principio che già esiste nel codice civile: non c'è nessun intento ad personam".
"La manovra è ormai ridotta a un Ogm, un organismo geneticamente modificato per favorire il premier - commenta invece il presidente del gruppo Italia dei Valori al Senato, Felice Belisario - Con la norma sul lodo Mondadori, Berlusconi esalta il suo delirio di onnipotenza, sentendosi, ancora una volta, al di sopra della legge. A questo punto aspettiamo solo che il Governo intervenga sul 'lodo Veronica'".