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Situazione economico e finanziaria della Regione – Uras (Sel): “Un’economia in pesante dissesto che richiede soprattutto una nuova maggioranza politica e un nuovo governo regionale”.

Luciano Uras, capogruppo in Consiglio regionale di Sel, Indipendentistas e Comunisti, in merito alla situazione economico-finanziaria della Regione, ha dichiarato: "Il Presidente della Regione venga in aula a relazionare sullo stato della finanza pubblica regionale. Informi il Consiglio sulle conseguenze della manovra economica approvata dal Governo. Per questo siamo pronti con tutto il centro sinistra a presentare una mozione urgente e unitaria, così come ipotizzato insieme a Pd e Idv".

"La Regione è arrivata - ha proseguito Uras - davanti al precipizio economico e finanziario nella fase più delicata della finanza pubblica nazionale. La manovra prevista dal Governo di circa 47 miliardi di euro potrà incidere sulle disponibilità regionali prevedibilmente per circa 1 miliardo di euro. Il provvedimento del Governo va studiato con attenzione soprattutto nelle parti relative alla revoca di stanziamenti ex CIPE e per opere infra-strutturali per verificare se vi siano effetti anche in Sardegna. E’ necessario ogni approfondimento anche per capire i contraccolpi che si registreranno sull’occupazione nel mondo della istruzione pubblica, in materia sanitaria e nelle attività degli enti locali territoriali. Potremo quindi conoscere meglio le conseguenze di questo intervento che colpisce in modo lineare gli stanziamenti riducendo diritti e sacrificando ancora di più chi già è colpito pesantemente dalla crisi economica in atto".

"La mancata attuazione dell’articolo 8 riformato dello Statuto determina – così come indicato nelle premesse dell’ordine del giorno n.42 – un trasferimento finanziario ridotto, - ha sottolineato il capogruppo - per il biennio 2010/2011, di circa 1,5 miliardi di euro. Le norme di attuazione pretese dalla Giunta Cappellacci e dalla maggioranza per dare applicazione alle nuove disposizioni in materia di entrate sono nel letto di morte, in lenta agonia e non danno segno di vita. I trasferimenti dello stato – a metà anno - sulle compartecipazioni e i tributi sono di soli 1, 6 miliardi di euro, ne mancano all’appello oltre 4,2 miliardi che presumibilmente non saranno riscossi entro il prossimo 31 dicembre con una ulteriore riduzione delle disponibilità finanziarie di cui la Sardegna ha diritto. Se sul fronte entrate non si ride, sul fronte della spesa vien da piangere. A metà anno a fronte di circa 14,8 miliardi di spesa prevista in conto competenze e residui i pagamenti sono fermi a meno di 3 miliardi".

"Questi dati raccontano - ha poi concluso il consigliere - di una economia in pesante dissesto, che richiede impegno e responsabilità da parte di tutti, il coinvolgimento dell’intero sistema delle organizzazioni sociali e dell’impresa. Richiede soprattutto una nuova maggioranza politica e un nuovo governo regionale. Ogni giorno che passa con questo assetto istituzionale la situazione si aggrava". Red.

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