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Presidente Milia: “Vogliamo solo capire se esiste un cartello a danno dei produttori di latte e dei consumatori, nessuna criminalizzazione”.

Il presidente della Provincia di Cagliari, Graziano Milia, nella conferenza stampa di Bruxelles, ha dichiarato: "Il ricorso è stato firmato da tutte le associazioni di categoria, è un fatto storico, senza precedenti".

"Agli industriali dico che non stiamo criminalizzando nessuno – ha aggiunto il presidente – anzi, noi vogliamo fare gli interessi di tutti e capire se c’è un percorso della economia che segue regole giuste oppure un sistema in cui chi ha potere lo esercita a danno dei più deboli, ovvero i lavoratori della pastorizia".

"La questione del prezzo del latte - ha concluso Milia - è strettamente connessa a questioni come il trasporto marittimo o l’energia pulita. Vogliamo capire se ci sono lobbies che non fanno gli interessi dei sardi, ma solo i propri, alterando la concorrenza e sfavorendo da un lato i produttori e dall’altro i consumatori".

Secondo Raimondo Nocerino, facente parte del pool di avvocati che hanno curato la redazione dell’esposto, presente alla conferenza stampa insieme all’assessore provinciale alle Attività produttive, Piero Comandini e a Stefano Lai, delegato provinciale per l’agricoltura, "è ragionevole pensare di poter avere una risposta sull'esposto nel termine di 4, 5 mesi, almeno per quanto riguarda l’ammissibilità dello stesso. L’obiettivo principale – ha ribadito Nocerino – resta quello di dimostrare che gli industriali del settore caseario fanno cartello e alterano la concorrenza di prezzo del latte".

In considerazione del pregiudizio arrecato alla struttura competitiva dei mercati rilevanti e ai consumatori, la Provincia di Cagliari, insieme a tutte le organizzazioni agrarie di categoria agricole, in conclusione dell’esposto hanno quindi chiesto alle Autorità di controllo e vigilanza, sia dell’Ue che nazionali, di avviare i relativi procedimenti di indagine, diffidando le imprese di trasformazione coinvolte nel denunciato cartello dal perpetuare la propria condotta anticoncorrenziale, non escluse congrue sanzioni pecuniarie nel caso venga accertata la violazione delle normative. Red.