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La Spisa: “per quanto riguarda l’autonomia rispetto allo stato non accettiamo lezioni”

“Non essendo ancora concluso il Consiglio dei Ministri e non essendo ancora noti i contenuti della manovra, esprimere giudizi è ancora prematuro” . Così l’Assessore della Programmazione e vicepresidente della Regione, Giorgio La Spisa, replica alle dichiarazioni dell’on. Bruno.

“La Sardegna – ha aggiunto l’esponente dell’Esecutivo - valuterà insieme alle altre Regioni a Statuto speciale e a quelle ordinarie la propria posizione in seno alla Conferenza delle Regioni, che si è riunita anche oggi e ha rinviato a una successiva seduta l’espressione di un giudizio ben ponderato. Questa manovra, come ha detto esplicitamente il Presidente Napolitano, richiede un atteggiamento responsabile da parte di tutti per evitare che anche l’Italia si trovi in situazioni che stanno portando altri paesi europei sul lastrico. Se lo afferma il presidente della Repubblica, questo invito potrebbe essere raccolto anche dal capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Regionale. Per quanto finora è emerso – ha aggiunto La Spisa - è  abbastanza evidente che le misure siano state concepite in modo tale che non abbiano un impatto particolarmente grave nell’immediato e di essere assorbite nel tempo, per evitare un impatto traumatico sul tessuto sociale del paese. Anche se l’on. Bruno finge di non ricordarlo, è quanto accaduto per la stessa vertenza entrate, che è andata pienamente a regime soltanto nel 2010 e non nel 2007, quando è stata approvata la Legge. Come egli stesso potrà rilevare – ha proseguito l’Assessore della Programmazione - non è soltanto l’attuale governo a programmare nel tempo gli interventi per evitare appesantimenti del clima sociale. Per quanto riguarda la Sardegna, la quantificazione di un miliardo non è fondata di dati certi".

"Non accettiamo lezioni da nessuno – ha concluso La Spisa - rispetto all’autonomia e all’orgoglio con cui il governo regionale sta affrontando la dialettica con il governo nazionale. Anche con i fatti più recenti abbiamo dato ampia dimostrazione che su tema non abbiamo alcuna ragione di temere confronti”.