La presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, ha aperto la seduta commemorando la figura di Cipriano Fancello, consigliere regionale democristiano nella II legislatura. E' stato ricordato come politico attento e moderato e per il suo impegno nella professione medica. I lavori sono stati sospesi per cinque minuti in segno di lutto.
Alla ripresa, la seduta è proseguita con il punto all'ordine del giorno: l'esame del disegno di legge 71/a (Norme in materia di organizzazione e personale). La presidente Lombardo ha dato la parola al relatore, il capogruppo dell'Udc-Fli Giulio Steri, il quale ha esordito illustrando il quadro in cui la Prima commissione (Autonomia) ha approvato il dl 71/a, nel 2010, e quello attuale. "Quando in commissione abbiamo esaminato il disegno di legge sono sorte alcune perplessità, soprattutto in relazione a norme poi stralciate, come quelle sulla vice-dirigenza e la valutazione produttività", ha spiegato aggiungendo che "a seguito di un accordo tra maggioranza e opposizione, su proposta dell'on. Floris, erano stati ritirati tutti gli emendamenti con l'intesa che sarebbero stati oggetto di un esame in Aula, che poi però non c'è stato".
Durante la discussione del collegato alla Finanziaria regionale 2011-13 la Giunta, in accordo con maggioranza e opposizione, ha quindi proposto di non analizzare le norme sul personale in sede di collegato e di spostarne la discussione al dl 71. Steri ha precisato che questo dl "non è la riscrittura integrale della legge regionale n.31 del 1998 (Disciplina del personale regionale e dell’organizzazione degli uffici della Regione) e non si pone in contrasto con la necessità di fare riforme. E' una norma - ha ribadito - che si è deciso di portare in Aula per esaminare alcuni problemi urgenti, di carattere sostanziale, che non esclude la possibilità di inserirvi anche alcune "norme di sistema". In conclusione, ha ricordato agli altri consiglieri che gli emendamenti presentati nel collegato sono stati formalmente ritirati e pertanto dovranno essere ripresentati ex novo. Anche la presidente Lombardo ha ribadito all'Aula l'obbligatorietà di presentare nuovamente gli emendamenti precedentemente ritirati perché possano essere votati.
Si è aperta la discussione generale. Il primo a intervenire è stato il capogruppo dell'Idv, Adriano Salis, che ha chiesto la verifica del numero legale. Essendo presente il numero di consiglieri previsto dal regolamento la seduta è proseguita. Ha quindi preso la parola il capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas, Luciano Uras, per chiedere una breve sospensione dei lavori. La presidente Lombardo ha sospeso la seduta e convocato la conferenza dei capigruppo.
I lavori sono ripresi alle 12.00; il primo a prendere la parola è stato il capogruppo del Pd, Mario Bruno, che ha parlato di un "modo anomalo di legiferare e procedere". Bruno ha sottolineato l'assenza di una chiarezza di visioni sul provvedimento all'interno della stessa maggioranza, di cui non si comprende la volontà politica. Prima di aprire la discussione generale, per il capogruppo di opposizione è necessario che la Giunta esprima un parere su un dl risalente al 24 settembre 2009. "Per capire se è una legge dell'ex assessore Corona, dell'assessore Floris o della maggioranza in carica. Altrimenti - ha concluso - è difficile legiferare in questo modo".
La presidente Lombardo ha ricordato che sul dl 71 non è previsto alcun parere preventivo della Giunta che si esprimerà in sede di discussione generale.
Il capogruppo Idv, Adriano Salis, in avvio di discussione generale, ha detto che "la Sardegna non ha bisogno di questa leggina, ma di ben altro""rilevando la divaricazione di intendimenti tra Giunta e maggioranza. Ricordando la Manovra finanziaria nazionale che "vedrà le regioni, i comuni, i lavoratori dipendenti e i pensionati dover pagare ancora una volta il peso di questa crisi devastante" e in attesa di una necessaria "cura da cavallo per il risanamento dei conti pubblici", Salis ha citato, come esempio, l'art. 2 che autorizza un incremento del personale. L'ha definito "un'assurdità" da rimandare in Commissione insieme a tutto il resto. L'esponente dell'Italia dei Valori ritiene che il DL 71, già nel 2009, fosse insufficiente alle esigenze di riforma: "Lo consideriamo superato e, per certi versi, sbagliato perché ripercorre la stessa filosofia dei rammendi con interventi parziali e limitati. Soprattutto non interviene sulle modifiche di carattere sostanziale, come la verifica della produttività e il controllo dei risultati". Salis ha chiesto, piuttosto, un cambio di rotta concreto nel processo di riforma avviato dalla Commissione Autonomia: la Sardegna, insieme alla Sicilia, è l'ultima Regione ad aver adeguato lo Statuto e già le regioni italiane sono le ultime in Europa.
Intervenendo sull'ordine dei lavori, Roberto Capelli (Misto) ha annunciato l'abbandono dell'Aula: "Non intendo partecipare a questa farsa, un'ipotesi di riforma che maschera piccoli interessi che ognuno di noi difende. E' un teatro trito e ritrito, un gioco delle parti". Ribadendo di non voler perdere tempo nel far finta di lavorare, ha ricordato che le riforme si fanno in un altro modo.
Per Radhouan Ben Amara (Sel-Comunisti-Indipendentistas) il testo in esame è "l'assoluto al servizio del relativo", "è dettato dall'urgenza di fare una sembianza di riforma" e non è stato preceduto da un’analisi approfondita. Si tratta di un complesso di norme confuse che non risponde al bisogno di una opportuna riforma complessiva degli apparati amministrativi regionali, partendo dallo Statuto per arrivare alla rivisitazione delle legge 31 sul personale e sulla organizzazione degli uffici".
Secondo Gian Valerio Sanna (Pd) il disegno di legge non rappresenta un testo organico di riforma. Il suo commento ai provvedimenti "giustificati con urgenza" è certamente ironico, quando sottolinea il periodo a cui questi risalgono, ossia il 2009. La prospettiva delineata dal consigliere dell'opposizione non è rosea. Accadrà per questo dl quanto già accaduto con il collegato. Ovvero sia, "far passare un oggetto non meglio identificato, e non largamente condiviso". Nel merito, Sanna ha ricordato che tra le norme urgenti si annoverano il trasferimento delle competenze sull'immigrazione all'assessorato al Lavoro "che non ha risolto nulla, la modifica "nominalistica" del direttore generale della presidenza in segretario generale, a cui - ha precisato - si cerca di evitare l'onere della verificabilità della sua attività", mentre all'atto della sua assunzione si stabilisce la retribuzione slegandola dalla produzione. Un punto sul quale Sanna ha insistito, ricordando che nella scorsa finanziaria l'opposizione presentò una norma che stabiliva l'indennità di funzione dei dirigenti in rapporto "alla percentuale di attuazione della spesa loro assegnata". "Perché - ha domandato - non abbiamo il coraggio di farlo e così vediamo chi è capace?". Invece, si sceglie la strada delle norme inutili, definite "il vagone che serve per portare a casa la continuazione di quello stillicidio clientelare che è il sistema del nostro personale".
Un giudizio severo è stato espresso anche sulla dotazione organica dell'amministrazione regionale. "Circa 2.600 persone, di cui almeno il 50% sono funzionari, mentre circa 200 sono dirigenti. Tra un po' - ha continuato ironicamente - non troveremo nessuno disposto a fare un fotocopia. Sul precariato è necessario trovare una definizione 'univoca' del termine, per evitare che le continue modifiche portino poi al paradosso di 'una stabilizzazione per tutti'. Il provvedimento in oggetto non dà, per il consigliere di opposizione, risposte in questa direzione ma richiama un metodo da clientelismo 'riprovevole', che non fa altro che "perpetrare delle ingiustizie" per sanarne di precedenti e per "inerzia e insipienza" continuano ad aggiungere costi alla politica. Alla fine sarà il Consiglio, per Sanna, a riscrivere il dl 71 'disegnandolo sulla faccia della Giunta che invece dovrebbe dirci come ristrutturare la sua amministrazione per realizzare gli obiettivi".
Il vice-presidente Michele Cossa ha accolto la richiesta di verifica del numero legale del capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas, Luciano Uras. I lavori sono stati interrotti per mezz'ora e sono ripresi alle ore 13.21.
Il primo a intervenire è stato Tarcisio Agus (Pd) che ha definito la norma importante, ma inficiata dalla sua origine. "Oggi si ripresenta in questa nuova veste, e interessa l'organicità della macchina burocratica, andando a incidere sulla legge n.31, con un articolato disorganico, che si inserisce nella consuetudine delle leggi stralcio". Agus ha ricordato che più volte si è sollecitato di affrontare in maniera organica i temi aperti della legge 31, da cui sono trascorsi 13 anni e che sconta quindi il prezzo dei mutamenti avvenuti anche nella normativa nazionale. "Non riesco a capire - ha continuato - l'urgenza e la necessità dell'approvazione di questa norma, essendoci poi nell'intestazione ancora il nome dell'assessore Corona". In merito, si è detto concorde con l'assessore Floris che "guarda a questa legge, come qualcosa di cui fare a meno per il momento". Per avviare il riordino della macchina amministrativa secondo Agus è necessario una verifica della legge quadro della regione (legge n.31), che va adeguata alla nuova statutaria. E su questo fronte, ha invitato la presidente a "consentire alla commissione di svolgere il suo compito, nella visione prospettica di un'Italia federale che comporterà una riorganizzazione dell'apparato burocratico".
La parola è passata al capogruppo del Pd, Mario Bruno, che ha chiesto la verifica del numero legale. Verificata la mancanza del numero legale, la presidente Lombardo ha aggiornato i lavori alle 16.00. Red.