"Prima era la festa dei contadini e dei pescatori e la si festeggiava alla Tonnara, dove c'era la chiesetta del Corpus Domini. Erano in tanti i tonnarotti e gli stintinesi che aspettavano questa festa. Si andava con i carri e si stava tutto il giorno. Prima era anche più sentita della festa patronale». Sono i ricordi di gioventù di Gavino Maddau che per 8 anni ha portato da priore la bandiera del Corpus Domini, prima di cederla a Pietro Diana. E domenica, per motivi di salute del suo successore, ha portato ancora una volta quel vessillo prima di passarlo, non senza commozione, a Ezio Santandrea che per un anno sarà il nuovo priore.
Domenica sera, alla festa del Corpus Domini, è stata numerosa la partecipazione di stintinesi e turisti, fedeli devoti alla festa in onore del corpo e del sangue di Cristo. Una celebrazione attesa dall’intero paese perché ricorda l’attività dei tonnarotti, guidati dal loro rais, che proprio in quel giorno gettavano le reti lungo la rotta dei tonni per la mattanza. Un’attività ormai scomparsa a Stintino, diventata soltanto un ricordo, una memoria lontana e colma di malinconia. Una festa che si sta riscoprendo e che rientra appunto tra quelle che il Comune intende valorizzare.
Nel giorno del Corpus Domini non solo i tonnarotti, ma anche pescatori e agricoltori, si ritrovavano nella chiesa della Tonnara, ormai chiusa da anni, per celebrare la santa messa. Era la festa di tutti. E lo è stata anche domenica e la folla di fedeli, prima nella chiesa dell'Immacolta concezione e poi in processione, ha dimostrato come a Stintino si ripetano quasi immutati, con la partecipazione di tutta la cittadinanza e delle bandiere delle borgate, i riti tradizionali della comunità. A significare l'importanza della festa, domenica seduti tra i banchi della chiesa anche il primo cittadino con alcuni assessori e consiglieri, la Confraternita della Beata Vergine della Difesa, quindi le bandiere appunto del Corpus Domini, di San Pietro, di Pozzo San Nicola e di San Silverio, mentre durante la processione si è aggiunta anche quella di Sant'Isidoro. Tra gli ospiti poi anche la bandiera di San Cristoforo, di Porto Torres, portata dal priore Massimiliano Mandras, che ha evidenziato la vicinanza tra le due comunità per questa festività.
«Devo complimentarvi con voi, con la vostra comunità – ha detto monsignor Giancarlo Zichi che ha celebrato la santa messa – perché date il valore giusto a questa festa. Abbiamo la presenza delle autorità, della Confraternita e delle borgate, sentite nel cuore l'importanza di questo giorno e il Signore vi darà la forza della sua presenza».
Suggestiva, poi, la processione, con in testa al corteo il parroco don Andrea Piras che per le vie del paese ha portato l'ostensorio per l'esposizione solenne del Corpo di Cristo. Lungo il percorso sono state diverse le tappe dei fedeli ai numerosi altari allestiti per le vie, una occasione di preghiera e riflessione sui temi della povertà, del mare e dei pescatori, quindi ancora dei giovani, della comunità e degli anziani con i saluti alla signora Agostina Schiaffino, tra le più anziane del paese, che nei prossimi giorni compirà 94.
La processione si è conclusa in largo Cala d'Oliva quindi in chiesa per lo scambio della bandiera. Red