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Mediazione con Lega e Tremonti: Il governo al test della manovra

Quest'oggi il megavertice di palazzo Grazioli potrebbe essere preceduto da un incontro ristretto, chiesto dal tesoro, fra Silvio Berlusconi, Giulio Tremonti e Umberto Bossi, preparatorio a quello del primo pomeriggio, allargato a ministri e dirigenti dei partiti di maggioranza. Un pre-vertice al quale potrebbe partecipare anche il segretario in pectore del Pdl Angelino Alfano. Un modo per 'sminare' il terreno e eliminare gli scogli più grossi, anche una decisione finale non e' ancora stata presa.

Silvio Berlusconi, che come di consueto il lunedi' e' rimasto ad Arcore, ha tessuto tutto il giorno la sua tela, cercando di portare Giulio Tremonti su posizioni piu' concilianti con gli altri ministri. E' lo stesso ha cercato di fare con il Carroccio sul tema dei rifiuti visto che, nonostante le resistenze delle camicie verdi, il premier intende portare il provvedimento nel prossimo Cdm. E le parole di Roberto Calderoli che alla Padania ha aperto, a condizione che la spazzatura non finisca al Nord, sembrano perlomeno un primo passo. 

Sul fronte economico, il premier è convinto di poter contare sul sostegno della Lega; o almeno di Bossi, la cui frenata 'notturna' sulle pensioni sembra indicare che il Senatur, stavolta, non voglia lasciare carta bianca al Tesoro. La mediazione, tuttavia, resta complessa. Berlusconi, da Arcore, ha avuto diversi "contatti" con Tremonti. Il leit motiv, riferiscono fonti concordanti della maggioranza, è che anche il premier sia persuaso della necessità di rispettare l'obiettivo del pareggio di bilancio. E per farlo, è consapevole che i ministeri, e più in generale la politica, debbano fare dei sacrifici. Ma chiede al ministro di ridurre al mimino i motivi di attrito e scontro con altri componenti della maggioranza. Piu' che dal merito di alcune scelte, infatti, Berlusconi e' appare perplesso dal metodo usato da Tremonti che continua a non far vedere numeri e carte della manovra ai suoi colleghi. Mentre sull'entita' delle misure (oltre 40 miliardi di euro per riportare il bilancio in pareggio oltre il 2014) pare vi sia identità di vedute, visto che anche Berlusconi è consapevole che l'Italia continua a restare nel mirino delle agenzie di rating e degli speculatori. Il problema semmai, oltre alla tempistica e ad alcune misure, sembra però l'atteggiamento poco aperto al confronto del Professore.

Sull'altro fronte, tuttavia, Berlusconi e' convinto che anche gli altri ministri debbano fare la loro parte. Ad esempio indicando loro quali sono i settori dove tagliare in modo da prevenire i cosiddetti tagli orizzontali. Cio' non significa che il premier abbia cambiato opinione verso Tremonti che, secondo diversi membri del governo, sarebbe piuttosto critica. Il suo atteggiamento, e' l'argomentazione usata, rischia di far affondare la maggioranza.

La mediazione del premier, tuttavia, resta complicata. Ecco perche' il cdm non affrontera' giovedi' il nodo della successione a Mario Draghi in Bankitalia: salvo sorprese, sara' dedicato esclusivamente alla manovra, alla legge delega sul fisco e ai rifiuti. "Troppa carne al fuoco per discutere anche di palazzo Koch", spiega un membro dell'Esecutivo. Tra l'altro, l'appoggio di Berlusconi alla nomina di Vittorio Grilli (nonostante le cautele del Quirinale), il direttore generale del Tesoro gradito a Tremonti, potrebbe servire in seguito al premier come 'arma di persuasione' nei confronti del Tesoro, si ragiona in alcuni settori del Pdl. 

La fotografia della maggioranza dopo la 'bomba' sganciata da Guido Crosetto sul ministero dell'Economia, infine, offre anche altri spunti di riflessione. Lette in controluce, infatti, le dichiarazioni dei vari protagonisti dimostrano una cosa: e' cioe' che pochi (ad eccezione degli ex An e di Santo Versace) prendono le difese del ministro dell'Economia e comunque, nel farlo, non criticano il sottosegretario alla Difesa.