“Nel disperato tentativo di criticare ciò che appare oggettivamente inattaccabile, vale a dire la decisione della Regione di attivare collegamenti marittimi a prezzo concorrenziale tra la Sardegna e il Continente per il tramite della compagnia di navigazione regionale Saremar, Lai e Bruno si esibiscono in una spettacolare arrampicata sugli specchi che ha l’unico vero scopo di cercare di risollevare le sorti del Pd, che appare in affanno dopo la recente tornata elettorale amministrativa”, dichiara il capogruppo del Popolo della Libertà in Consiglio regionale, Mario Diana, in replica al comunicato stampa del segretario regionale, Silvio Lai, e del capogruppo del Partito Democratico, Mario Bruno, in cui si critica l’operazione messa in campo dalla Giunta regionale per contrastare il caro-traghetti.
“Al di là di quanto affermano Lai e Bruno, l’esperimento voluto dalla giunta Cappellacci sta già dando prova di poter raggiungere gli obiettivi prefissati, vale a dire chiudere il bilancio in pareggio e determinare una sensibile diminuzione nei prezzi dei biglietti a tutto vantaggio dei passeggeri, siano essi residenti o turisti”, sottolinea Diana. “Appare, pertanto, a dir poco pretestuoso il tentativo di attaccare l’iniziativa, che ha carattere sperimentale e non emergenziale e che, come ha già annunciato il presidente Cappellacci, ha già dimostrato di poter essere confermata anche nei mesi invernali. Con l’operazione Saremar, la Regione sta agendo in concreto per ottemperare alle proprie competenze in materia di continuità territoriale marittima, garantendo prezzi calmierati e continuità del servizio, che sarà assicurata dalla Saremar anche nel caso in cui le compagnie private dovessero decidere di disimpegnarsi dalle rotte da e per l’Isola. Per quanto concerne la privatizzazione della Tirrenia, inoltre, la Regione Sardegna è titolare di diritti che non possono essere oggetto di discussione e che saranno fatti valere nelle sedi adeguate qualora la procedura dovesse concludersi senza che tali diritti vengano rispettati. Allo stato attuale, con la vendita ancora in corso, non c’è spazio per intraprendere azioni legali che ancora non hanno atti ufficiali su cui basarsi, ma gli esponenti dell’opposizione possono stare tranquilli: se la Tirrenia dovesse essere venduta senza il coinvolgimento della Regione e senza che alla Saremar venga riconosciuta la quota di agevolazioni per la continuità territoriale che le spetta, saranno promosse le azioni del caso”.
“Per il resto, è da registrare un cambio nella strategia di comunicazione del Pd, partito che deve fare i conti con un arretramento nei confronti dei suoi alleati, veri vincitori delle elezioni del mese scorso, e che per questo oggi sente la necessità di attaccare a testa bassa ogni iniziativa del centrodestra per ribadire la sua leadership nello schieramento di opposizione, mai così vacillante”, conclude il capogruppo. “L’operazione di rilancio, però, se viene praticata attraverso dichiarazioni come quelle da Lai e Bruno sulla Saremar, sembra destinata a concludersi con un buco nell’acqua”.