"Penso che debbano prevalere i fatti che stanno emergendo, la cui rilevanza deve essere stabilita da un giudice e non dalla politica o da un ministro". Di intercettazioni relative all'inchiesta napoletana sulla presunta p4 sono pieni i quotidiani, anche esponenti dell'opposizione dichiarano che "quelle irrilevanti penalmente non andrebbero pubblicate", ma il presidente dell'Anm Luca Palamara resta ancorato alle sue certezze: procure inespugnabili e rigorose, nessuna fuga di notizie, e, soprattutto, nessuno che puó opinare alcunche sull'operato dei magistrati, se non altri magistrati.
La replica di Palamara al ministro della giustizia Angelino Alfano, che aveva definito irrilevanti penalmente le intercettazioni dell'inchiesta di Napoli arriva a margine del Comitato direttivo centrale, chiamato a decidere sul problema vero, se investire i
provibiri in merito alla compatibilità con l'associazione dell'onorevole Alfonso Papa.
"Dobbiamo dire in maniera chiara ancora una volta, con riferimento ai fatti che stanno emergendo a seguito dell'inchiesta della Procura di Napoli, che non si
possono accettare le strumentalizzazioni dei politici", attacca Palamara.
"Non possiamo accettare - sottolinea alludendo a Alfano - che anziché intervenire con urgenza in situazioni drammatiche che più tribunali denunciano in tutta Italia, ancora una volta l'emergenza della giustizia sono le intercettazioni. Di riforma
epocale non si parlera' piu' ma solo perché molti uffici giudiziari chiuderanno per la difficile situazione nella quale versano".
"I fatti che stanno emergendo sono gravi - ha detto ancora il presidente dell'Anm - ma mi sembra singolare che si rilancino temi che poco hanno a che vedere con le riforme urgenti della giustizia. Invece di preoccuparsi di cio' che sta emergendo, la politica si preoccupa di modificare la disciplina delle intercettazioni".