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Riforme: Cappellacci e Floris, “stop al pendolarismo giudiziario”.

La Giunta regionale, su proposta dell’assessore degli Affari generali, personale e riforma della Regione, Mario Floris, ha dato il via libera alla proposta di modifica dell’articolo 48 dello Statuto sardo per istituire in Sardegna una sezione giurisdizionale del Consiglio di Stato e una d’appello della Corte dei Conti, entrambe con sede a Cagliari. “La proposta di legge costituzionale - hanno evidenziato il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, e l’assessore Mario Floris – mette fine al ‘pendolarismo giudiziario’ dei sardi, costretti ad attraversare il mare ogni qualvolta lo svolgimento di attività giurisdizionali imponga la loro presenza nella penisola. Istituire nell’isola le due sezioni significa assicurare, dopo la continuità territoriale aerea e navale, anche quella giudiziaria, tenendo conto, innanzitutto, delle necessità dei cittadini, nel cui nome la giustizia viene esercitata. Il continuo peregrinare dei sardi per tutelare la loro sfera giuridica incide negativamente, infatti, sui fondamentali diritti della persona, sulle prerogative dei cittadini e delle imprese e sull’economicità dell’attività amministrativa. Tutto ciò, si traduce in oneri rilevanti sia in termini di costi che di tempo per le trasferte necessarie alla concreta cura degli interessi giurisdizionali”.

L’intervento di modifica al Titolo VI dello Statuto, laddove si disciplinano i rapporti fra lo Stato e la Regione, soddisferebbe così esigenze di natura politica, giurisdizionale ed economica, oltre a inquadrarsi perfettamente nella ridefinizione delle prerogative autonomistiche e della specialità della Sardegna, inserendosi nell’ambito della leale collaborazione tra istituzioni, nel pieno rispetto delle guarentigie regionali. “La proposta rappresenta, pertanto, un importante approfondimento del tema della nostra Autonomia, da aggiornare e riscrivere ridefinendo il patto costituzionale con lo Stato”, ha spiegato l’assessore Floris, sottolineando come il pieno riconoscimento della specialità sarda e il completamento del percorso di sviluppo dell’Isola “impongano un profondo e mirato intervento nell’ambito dell’attività giurisdizionale amministrativa e contabile”. La modifica, inoltre, avrebbe la forza di determinare migliori condizioni di operatività del sistema imprenditoriale sardo, oggi gravato dall’elevato valore economico delle controversie che si svolgono dinnanzi al TAR, in particolare nel settore degli appalti pubblici. Accade di frequente, infatti, che le imprese isolane debbano rinunciare a impugnare o resistere, avanti il Consiglio di Stato, le centinaia di sentenze annue in materia di appalti. Analoga considerazione vale anche per le oltre 1.000 sentenze depositate annualmente dalla Corte dei Conti – Sezione giurisdizionale per la regione Sardegna e riferite a giudizi di responsabilità e pensionistici. Red