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Amalia Schirru (PD) su pensioni lavoratori che hanno concordato la risoluzione del rapporto di lavoro

“Sono state depositate alla Camera due distinte interrogazioni al Ministro Sacconi affinché trovi una soluzione urgente per ridare subito la pensione a quei lavoratori che hanno concordato la risoluzione del rapporto di lavoro con l'esodo e che maturano i requisiti per il diritto alla pensione a partire dal 1’ gennaio 2011 che risultano penalizzati sul piano morale ed economico, dal momento che vedono allontanarsi di un anno l'erogazione della pensione, a seguito dell'entrata in vigore delle disposizioni della legge 122 del 2010, che introducono le cosiddette «finestre scorrevoli».

I lavoratori che hanno aderito all'esodo incentivato previsto dall'articolo 19, commi 3 e 4 della citata legge regionale n. 4 dell'11 maggio 2006, essendo oramai giunti o prossimi al raggiungimento del requisito anagrafico e contributivo, si trovano nella paradossale e grave situazione di non percepire alcuna forma di reddito, situazione che determina un vero dramma sociale per le famiglie monoreddito.

La decorrenza al pensionamento anticipato ai lavoratori delle miniere cave e torbiere, come per esempio quelli di Nuraxi Figus, non può essere  messa in discussione  perché si snatura la finalità della legge. Fino a qualche giorno fa la legge è stata correttamente applicata e giustamente interpretata da circolari dell’Istituto e da chiarimenti del Ministero del Lavoro. Ai minatori che maturavano i requisiti per la pensione, non sono mai state applicate le cosiddette  finestre di accesso al pensionamento, ma sono andati in pensione dal mese successivo al compimento del diritto. Gli iscritti alla Gestione speciale minatori, che godono appunto di queste prestazioni, versano, oltre alla contribuzione nell’Assicurazione Generale Obbligatoria, anche una contribuzione integrativa, cosiddetta marca pesante, che serve per erogare una quota di pensione integrativa fino al sessantesimo anno di età.

Per tutti questi casi, una soluzione deve essere trovata urgentemente, appunto nel rispetto delle norme specifiche per coloro che hanno fatto per decenni i lavori più umili e difficili. Il Ministro deve sanare i pasticci fatti finora e ridare dignità alle persone e soprattutto è arrivato il momento per promuovere la stipula di un accordo con la Sardegna finalizzato ad assicurare il prolungamento del sostegno al reddito in deroga per i lavoratori in questione, fino al raggiungimento della pensione.” Red-com