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Errori Asl Olbia – Primario Bua: “Chiediamo scusa, ma il paziente non sarebbe mai stato ingessato senza ulteriori verifiche”.

I responsabili della Asl di Olbia, in relazione alla vicenda, riportata anche su alcune testate locali, che ha visto la confusione di casi clinici di due pazienti, ha voluto fare delle precisazioni: "Si tratta di errori che non dovrebbero verificarsi, la Asl di Olbia si impegna a vigilare ulteriormente affinché non accadano più, ma assicura che non sarebbe mai stato ingessato senza ulteriori accertamenti; è infatti bastato un colloquio tra il paziente e il medico per comprendere l’equivoco".

"Nella giornata di lunedì 20 giugno 2011 - si legge nella nota - sono passati al Pronto Soccorso dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia 146 persone, di queste 1 codice rosso, 42 codici gialli, 94 codici verdi e 9 bianchi. Tra i codici verdi, intorno alle 10.00, l’infermiere del Triage ha registrato il 71enne citato nell’articolo, il quale riferiva dolore alla schiena in seguito a caduta dalle scale avvenuta il giorno prima. A causa di una serie di coincidenze, tra le quale la presenza di un omonimo (cognome uguale), con quasi la stessa età, è stato condotto in Radiologia un altro paziente, al quale, grazie a questa coincidenza, è stata riscontrata una frattura vertebrale di lieve entità per il quale però il paziente non si lamentava e che altrimenti non sarebbe stata diagnosticata. In seguito al confronto tra il medico in servizio al Pronto Soccorso e il paziente, prima ancora della visita ortopedica, si è capito il disguido e alle ore 12.00, il paziente è stato condotto in Radiologia per effettuare una radiografia, che ha messo in evidenza una lieve frattura di una vertebra. Immediata la visita dall’ortopedico che ha prescritto un busto rigido per immobilizzare la colonna. Il paziente è poi stato dimesso alle 16.15".

Attilio Bua, primario del reparto di Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia, ha poi spiegato: "Simili episodio non devono accadere, chiediamo scusa al paziente e ai familiari per quanto accaduta, scuse tra l’altro già espresse dai medici all’interessato nell’imminenza dell’episodio, e assicuriamo loro che sin da subito abbiamo analizzato quanto accaduto; c’è però da dire che il paziente non sarebbe mai stato ingessato senza ulteriori verifiche delle generalità. Per quanto riguarda l’attesa c’è da dire che in una giornata come quella di lunedì dove viene registrato un numero di accessi simile ad una giornata di piena estate, sei ore per un codice verde sono da ritenersi accettabili".

"Per quanto riguarda il personale in servizio al Pronto Soccorso – aggiunge Bua – l’Azienda ha avviato da tempo le procedure concorsuali per il completamento dell’organico del servizio, siamo in attesa dell’espletamento del concorso". Com.