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Rosario Musmeci sull’istruzione degli adulti: “un altro tentativo di smantellare la scuola sarda”.

«Assistiamo all’ultimo atto di un processo che tende a mortificare il sistema scolastico sardo nel suo complesso». È il messaggio, forte e chiaro, con cui l’assessore provinciale dell’Istruzione, Rosario Musmeci, sintetizza l’unanime posizione assunta da Provincia di Sassari, Cgil, Cisl, Uil e Snals contro «la scelta unilaterale dell’Ufficio scolastico di non accogliere le richieste relative ai primi, ai secondi e ai quarti anni dei corsi serali per l’istruzione degli adulti», come ha spiegato lo stesso Musmeci al termine di un incontro avuto ieri con i rappresentanti sindacali del “pianeta scuola” del Nord Ovest Sardegna.

«Se questa scelta fosse confermata, nella sola Provincia di Sassari oltre 316 studenti verrebbero privati del diritto soggettivo all’istruzione», dice Musmeci. Ma guardando un po’ più in là, il problema è ancora più grosso. «Questa decisione sancirebbe di fatto la conclusione dell’esperienza dei corsi serali, dato che resterebbero attive solo le classi terminali, ossia le terze e le quinte, e dall’anno prossimo non ci sarebbero più neanche quelle», è la comune preoccupazione emersa nel corso del confronto di questi giorni.

Provincia, Cgil, Cisl, Uil e Snals ne fanno una questione di merito, insomma, ma criticano anche il metodo. «Ancora una volta si tratta di una scelta unilaterale, proprio come nel caso del tentativo di qualche tempo fa di bloccare la scuola a tempo pieno della primaria», commenta Rosario Musmeci, secondo il quale «questo è il frutto di discutibili politiche nazionali di contenimento della spesa e di riforma della scuola». Per soddisfare le quali, è il parere di istituzione e sindacati, «l’ufficio scolastico regionale non ha tenuto conto neanche degli atti di programmazione della Regione, come il piano di dimensionamento».

La piena condivisione di una linea unitaria si è tramutata in una lettera che l’assessore Musmeci ha inviato ieri sera all’assessore regionale della Pubblica istruzione, Sergio Milia, per richiedere «un incontro urgente del tavolo di concertazione regionale, assicurando la presenza delle Province sarde, dell’Ups, dell’Anci e delle organizzazioni sindacali, per valutare le conseguenze che potrebbero determinarsi sulla base delle iniziative assunte unilateralmente dall’Ufficio scolastico regionale in ordine alla definizione degli organici di diritto nell’ambito dell’istruzione degli adulti e più in generale  dell’intero sistema scolastico regionale», come recita letteralmente la missiva.

«L’incontro si rende indispensabile e urgente per tutelare il diritto soggettivo all’istruzione delle cittadine e dei cittadini della Sardegna e poter rappresentare unitariamente la posizione delle istituzioni della Sardegna, chiedendo una correzione immediata delle ipotesi prospettate dall’Ufficio scolastico regionale», prosegue la lettera inviata anche a nome di Cgil, Cisl, Uil e Snals della Provincia di Sassari. 

«A tutt’oggi l’Ufficio scolastico, nonostante una formale richiesta, non ha comunicato alla Provincia i dati relativi all’assegnazione delle classi e dei relativi organici per ogni ordine e grado, necessari per esercitare le funzioni obbligatorie della Provincia e operare le conseguenti e  opportune valutazioni politiche», è l’ultima lamentela contenuta del documento sottoscritto dall’assessore Musmeci, secondo il quale, «in questo modo viene meno il principio di leale collaborazione che di norma regola le relazioni istituzionali tra enti». Red