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Bossi: “Il premier non dia nulla per scontato”

Il leader del Carroccio, Umberto Bossi, è salito sul palco di Pontida, di fronte a migliaia di sostenitori. Con lui ci sono anche il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, il ministro per la Semplificazione amministrativa, Roberto Calderoli, il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia e il figlio del senatur, Renzo Bossi. Per Bossi applausi e cori da stadio.

"Voglio dire ai coglioni giornalisti che scrivono sui giornali 'La Lega è rotta'. La Lega non è rotta, romperemo voi". Ha esordito così il leader della Lega Umberto Bossi, nel suo intervento a Pontida.

 "Caro Berlusconi, la tua premiership e' in discussione dalle prossime elezioni se non saranno effettuate una serie di cose" ha detto il leader della Lega.

 "La pressione fiscale ha superato ogni limite. Il governo ha proposto due soluzioni. Berlusconi sostiene di abbassare le tasse, Tremonti dice il contrario. Per lui non si possono abbassare le tasse perché i mercati, Londra e l'America, ci farebbero fare la fine della Grecia. Io dico che bisogna portare a termine le missioni di guerra e di pace, che costano moltissimo. Basti pensare che la Libia è già costata 1 miliardo di euro tra bombe e immigrati da recuperare, che arrivano tutti dalla Libia e dalla Tunisia. Serve la riforma fiscale". 

"Conquisteremo la libertà della Padania" così Bossi.

"Sui Ministeri Berlusconi aveva già firmato il documento poi si è cagato sotto" ha affermato Bossi. Il leader della Lega ha poi spiegato che lui e Roberto Calderoli hanno già firmato "due decreti ministeriali" per il trasferimento in Lombardia: "Il mio Ministero e quello di Calderoli - ha detto - verranno in Lombardia a Monza, dove il sindaco ci ha messo a disposizione una sede" presso la Villa Reale della città brianzola. "Ci ha già consegnato la targa del Ministero per Villa Reale".

"Che senso ha avere un ministero dell'Industria a Roma? A Roma c'è solo la cultura della burocrazia. Tutti i giorni saremo li". Il 'Senatur' rilancia il decentramento dei ministeri al nord e parla anche della scuola di magistratura inaugurata ieri a Bergamo. "I magistrati non potranno fermare un popolo in cammino contro il centralismo padano". Ed ancora: "La Lombardia ha diritto ad avere i suoi magistrati", dice Bossi.

 "La Brianza e' piena di mafia e con i ministeri a Monza diamo un segno di rilancio alla gente brianzola" ha detto Bossi che si è rivolto al ministro dell'Interno: "Maroni, sai che la Brianza è piena di mafia? Dagli una soppressata".

"Berlusconi non dia nulla per scontato. Può darsi che la Lega dica stop" afferma Bossi ricevendo un fragoroso applauso dalla folla del pratone.

 "Se andiamo adesso a elezioni e facciamo cadere Berlusconi, questo è un momento favorevole alla sinistra": così Bossi. Fischi dei militanti.

 "Qualcuno si illude e dice 'Bossi non può più andare da solo. Invece noi possiamo andare da soli quando vogliamo". Bossi a Pontida sostiene che non è il momento di andare al voto perché vincerebbe la sinistra, anche a causa degli errori del governo. "Ma la Lega è comunque molto forte ancora, ha più del 10 per cento a livello nazionale - afferma il Senatur - E allora da oggi andremo a testa bassa sul territorio, io verrò dovunque a trovarvi, decideremo assieme senza dar niente per scontato, può darsi che alla premiership di Berlusconi la Lega dica stop".

"Allevatori - ha gridato Bossi ai militanti che lo acclamavano - i truffati siete voi". Al suo fianco, Roberto Calderoli ha spiegato che nella vicenda delle multe Ue per le quote latte sono rimaste coinvolte "più di 5 mila aziende, quasi tutte del Nord". "Le indagini condotte dall'allora ministro dell'Agricoltura Luca Zaia e dalle procure - ha sostenuto il ministro per la Semplificazione Normativa - hanno dimostrato che si è sbagliato a calcolare le quote del latte e che gli allevatori non dovevano pagare le multe all'Europa". 

"Il capo ha già detto tutto, ha detto cose molto chiare e molto forti: chi ha orecchie per intendere, a Roma ha già inteso". Così ha esordito il suo intervento Roberto Maroni, prendendo la parola, subito dopo Umberto Bossi, dal palco di Pontida. Il ministro dell'Interno ha insistito più volte che "bisogna rivedere il patto di stabilità e togliere le spese per la sicurezza".

"I missili non sono intelligenti, per fermare i profughi c'è solo un modo fermare la guerra" afferma Maroni. "Abbiamo contro la Nato che ha detto che non può fare un blocco navale per i clandestini in uscita, abbiamo contro l'Europa che non ci aiuta e la magistratura che e' a favore dei clandestini".