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Bersani: “Non siamo aperti alla Lega. Noi la sfidiamo”

"C'è un sommovimento e sta avvenendo dopo le amministrative e i referendum che hanno dato un risultato inaspettato. Questa parola, inaspettato, è stata detta molto frequentemente nelle analisi ma vi chiedo, inaspettato da chi?". Con queste parole Bersani si toglie "un sassolino dalla scarpa" a nome di tutto il partito e ricorda le battaglie operaie dell'autunno, le battaglie della scuola, "la trasmissione di Fazio con Saviano che ha portato 10 milioni di spettatori", infine piazza San Giovanni "mai così piena" e "la straordinaria risposta, sentimentale e di popolo al centocinquantenario dell'Unità d'Italia".

"Le amministrative che hanno tirato la palla al referendum, ci hanno detto che cambiare è  possibile - ha detto Bersani -. Non so se le amministrative fossero andate diversamente, se ci sarebbe stato quel risultato al referendum. Ma un sommovimento positivo ha dato i suoi frutti".

Pier Luigi Bersani lo ha polemicamente ricordato, dal palco della Conferenza nazionale sul lavoro a Genova, ai commentatori che "guardano dal buco della serratura" al Pd. Il risultato delle amministrative e dei referendum "per noi non era inaspettato, ci abbiamo lavorato e lo dico perché chi guarda le cose politiche abbia più considerazione, rispetto e attenzione per il solo partito nazionale di questo Paese", ha detto.

"Il Pd è radicato in ogni luogo, è presente in ogni generazione, ed è nelle piazze, nelle feste e nella Rete", ha aggiunto: "Ci fanno un baffo gli altri, queste mitologie della Lega radicata, dell'altro che è sulla Rete più di noi. Nessuno sta sulle piazze e nella Rete più di noi". Dunque, "chi osserva le cose politiche la smetta di guardare il Pd dal buco della serratura e cominci a vederlo per quello che è che conta nel Paese", ha ammonito, "non siamo il partito del retroscena, siamo il partito della prima fila della scena".

"Quello che abbiamo di fronte non sarà solo oltrepassare un governo: dobbiamo uscire dal berlusconismo e uscire da una malattia che è entrata nelle vene in questi anni. E' un'operazione profonda che scaturisce da una diffusa consapevolezza che la deformazione volgarmente personalistica ed esclusivamente comunicativa del nostro sistema democratica si è dimostra impotente davanti al nostro Paese".

Pier Luigi Bersani respinge al mittente, ovvero Nichi Vendola, l'accusa di avere aperto alla Lega. "C'è chi dice dialogo, apertura, alla Lega? Veramente non capisce", ha detto il segretario del Pd alla Conferenza nazionale sul lavoro a Genova. "Questa è la sfida alla Lega, noi siamo alternativi alla Lega", ha incalzato Bersani. "E' la nostra sfida - ha insistito - li abbiamo fatti noi i manifesti con la spada di Alberto da Giussano giù o glieli ha fatti Sel?".