Press "Enter" to skip to content

Nucleare – Presidente Cappellacci: “La Sardegna è stata chiara; non semplice reazione emotiva a Fukushima, ma una posizione meditata, sentita, determinata”.

Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, in merito alle dichiarazioni del prof. Umberto Veronesi, secondo il quale non utilizzare l’atomo "è un regresso", ha affermato: "L’Isola ha espresso la propria contrarietà alle centrali per ben due volte nel giro di un mese: con il referendum consultivo regionale prima e con quello abrogativo nazionale poi. In quest’ultimo caso, con il 98% dei "Si", i cittadini sardi si sono pronunciati perfino in maniera più netta e determinata rispetto a quelli delle altre regioni italiane".

"Il vero regresso – ha ribadito Cappellacci - sarebbe quello di adottare un modello di sviluppo non rispettoso del nostro sistema di valori, al primo posto del quale c’è la persona con la sue tradizioni, la sua cultura e l’ambiente in cui vive. Non c’è vero sviluppo se non vi è anche un miglioramento della qualità della vita per ciascuno di noi e per la nostra terra".

"La nostra contrarietà – ha sottolineato Cappellacci, ricordando che nel suo programma elettorale del 2009 si indicava la strada di una Sardegna denuclearizzata - non è una semplice reazione emotiva ai fatti di Fukushima, ma è una posizione meditata, sentita, determinata: l’Isola ha scelto di intraprendere con decisione la strada di uno sviluppo che garantisca la salvaguardia della salute, della sicurezza e dell’ambiente attraverso la green economy e le energie rinnovabili".

"In sintesi, non solo vogliamo decidere noi, ma vogliamo anche essere il posto giusto per le scelte giuste – ha concluso il presidente della Regione - e non quello sbagliato per le scelte sbagliate". Red.