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Riepilogo lavori del Consiglio regionale – Disegno di legge 222/A (parte prima), disposizione nei vari settori di intervento (Collegato alla manovra finanziaria 2011-2013).

La presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, ha aperto la seduta alle 10.00: all'ordine del giorno il disegno di legge n. 222/A (parte prima) "Disposizione nei vari settori di intervento (Collegato alla manovra finanziaria 2011-2013); all'esame dell'Aula gli emendamenti aggiuntivi all'articolo 15 quater.

La presidente Lombardo ha brevemente commemorato l'ex consigliere regionale Bruno Fadda, recentemente scomparso. La seduta è stata sospesa per cinque minuti in segno di lutto.

Al termine della sospensione, è stato messo ai voti l'emendamento 59 (con parere contrario della Giunta e del relatore) che autorizza la spesa di 100 mila euro a favore della Casa di riposo Divina provvidenza di Sassari quale contributo straordinario per le spese d’istituto. Il primo firmatario dell'emendamento, Gavino Manca (Pd), si è detto disponibile a ritirarlo chiedendo all'assessore regionale Al Bilancio, Giorgio La Spisa, di valutare la possibilità di inserire nelle disposizioni del prossimo bilancio della finanziaria risorse destinate a una struttura "ormai vecchia". Poiché l'assessore La Spisa non ha ribattuto, si è passati alla votazione dell'emendamento che non è stato approvato.

Si è quindi aperta la discussione sull'emendamento 67 della Giunta regionale che autorizza la spesa di 13 milioni di euro come contributo da erogare all'Ente acque della Sardegna (Enas) per gli anni 2012 e 2013. Chicco Porcu (Pd) ha chiesto di rinviare la discussione dell'emendamento, accorpandola a quella successiva su Abbanoa: "Questi 13 milioni - ha spiegato - andrebbero infatti scontati dai debiti che Abbanoa ha con Enas". Paolo Maninchedda ha espresso il proprio disaccordo sulla richiesta del consigliere Porcu, spiegando che l'emendamento tratta in realtà dell'utilizzo dell'acqua nei Consorzi di bonifica. Anche Giulio Steri (Udc-Fli) ha confermato quanto sostenuto da Maninchedda, ricordando che con questa disposizione si sta onorando una disposizione delle legge 19/2006. "Forse l'errore - ha proseguito Steri - sta in questa legge. Ma qui ci troviamo in sede di applicazione di una norma". I costi principali per l'Enas, che sono quelli relativi all'energia elettrica, secondo Steri, potranno essere abbattuti con impianti di autoproduzione che in futuro renderanno inutili questo tipo di finanziamenti. È intervenuto nuovamente Porcu (Pd) per dichiarare il suo voto contrario a un emendamento che fa riferimento a una norma "generica e generale" che non vincola le risorse a una destinazione specifica e non trova soluzioni adeguate "nel lungo termine". Gian Valerio Sanna (Pd) ha dichiarato invece di astenersi, pregando la Giunta di definire l'attuale stato debitorio della Regione, in mancanza del quale nessuna deliberazione di spesa sarebbe corretta e legittima. Per Adriano Salis (Idv) è un errore continuare a discutere in maniera settoriale i problemi della gestione idrica, che necessita invece di un indirizzo riformatore unitario. Il capogruppo Pdl Mario Diana, confermando le considerazioni del consigliere Steri, ha spiegato che si tratta di continuare sulla strada dei finanziamenti stabiliti nella precedente finanziaria. Per l'abbattimento dei costi energetici, secondo Diana, occorre intervenire per bloccare la concessione dell’Enel sull'invaso del Coghinas che risale a un regio decreto del 1921. Per Franco Cuccureddu (gruppo Misto) l'emendamento copre indirettamente i buchi di Abbanoa e dei Consorzi di bonifica, mentre sarebbe più utile risanare i loro bilanci lasciano a Enas la possibilità di funzionare bene da sé. Si è quindi aperta, con voto elettronico palese, la votazione sull'emendamento 67 che è stato approvato (presenti 63; votanti 62; sì 40; no 2; astenuti 20).

E' stato poi preso in considerazione l'emendamento 285, che a sua volta si riallaccia all'emendamento 144, che prevde lo stanziamento di 2,5 milioni di euro a favore delle imprese manifatturiere, con sede legale in Sardegna, che intendono posizionarsi nei mercati europei ed extra europei. A sostegno della proposta, il capogruppo dell’Idv, Adriano Salis, ne ha evidenziato il significato positivo perchè, "anziché intervenire su settori in crisi, sposta l'attenzione del consiglio regionale sul problema della capacità delle imprese di stare sul mercato internazionale che sono riusciti a conquistare sulla base delle loro capacità. E' una filosofia opposta a quella seguita fin qui - ha proseguito - e fa appello alla giunta perché "colga questo segnale rivolto alla parte migliore del sistema produttivo regionale".

Giampaolo Diana (Pd) Diana ha poi ricordato dal canto suo che dati Istat più recenti registrano una ripresa dell'uno nella produzione industriale, concentrata in modo particolare "nei settori metalmeccanici e manifatturieri che esportano, proprio il settore che si intende sostenere con l'emendamento, che vuole aiutare le imprese che hanno investito in innovazioni di processo e di prodotto, sono competitive sul piano industriale e virtuose su quello economico. In Sardegna non sono molte ma alcune ci sono, investono in innovazione e ricerca, utilizzano brevetti propri ed hanno sede legale in Sardegna"."

Maninchedda (Psd'Az), presidente della commissione Bilancio, ha chiesto una breve sospensione per verificare se emendamento può essere riformulato per essere inserito fra i piani per incentivare l'internazionalizzazione della spesa. La Presidente Lombardo, accolta la richiesta, ha sospeso brevemente la seduta.

Alla ripresa dei lavori, Maninchedda ha proposto in forma orale la riformulazione dell'emendamento, eliminando la parola "sostegno" ed introducendo il riferimento al "riconoscimento di una premialità nelle procedure per l'assegnazione delle risorse finalizzate all'internazionalizzazione alle imprese".

La proposta è stata approvata dall'aula all'unanimità.

All'esame poi l'emendamento 284 sostitutivo totale dell'emendamento 150, il quale prevedeva lo stanziamento di un milione e mezzo di euro per il 2011 per il completamento dei piani per gli insediamenti produttivi (Pip) nei Comuni con popolazione inferiore ai tremila abitanti. Con l'emendamento 284, approvato dall'Aula dopo i pareri favorevoli del relatore Paolo Maninchedda e dell'assessore alla Programmazione Giorgio La Spisa per la Giunta, l'autorizzazione di spesa è stata modificata in un milione.

Sull'emendamento successivo, il 260, il presentatore Franco Cuccureddu, gruppo Misto, ha specificato la funzione fondamentale di un intervento a sostegno degli imprenditori in difficoltà per l'accesso al credito. L'emendamento proponeva infatti il co-finanziamento del fondo statale per la prevenzione del fenomeno dell’usura: "Nel decreto Sviluppo del ministro Tremonti - ha specificato Cuccureddu - il limite del tasso usuraio viene incrementato dell’84,72% e ciò sarebbe un grosso favore ai banchieri ma provocherebbe l'allargamento della fascia di quelli che sono in difficoltà". Il consigliere Cuccureddu ha poi proposto un emendamento orale con il quale intendeva ridurre a 300mila euro il finanziamento, ma di svilupparlo per i prossimi 3 anni. Intervenendo in risposta all'emendamento orale e per il parere della giunta, l'assessore La Spisa ha specificato che essendo bloccato il fondo statale, sarebbe inutile aumentare la parte in capo alla Regione Sardegna. Messo in votazione con voto elettronico palese, l'emendamento 260 è stato respinto con 35 voti contrari, 28 favorevoli e 4 astenuti.

La presidente Lombardo ha poi avviato l'esame dell'emendamento 274 (ulteriore spesa nel 2011 di due milioni e seicentomila euro per garantire alla giunta e agli assessorati la realizzazione di iniziative di comunicazione istituzionale e modifica del terzo comma della legge regionale 22 del '98 che consente con delibera di giunta annuale di definire le percentuali di spesa pubblicitaria attraverso le emittenti televisive, radiofoniche e la stampa locale). A questo emendamento è stato presentato l'emendamento 286 che aggiunge un comma per il quale si stanziano "due milioni di euro per una campagna di rilancio e valorizzazione dell'immagine e dell'economia della Provincia dell'Ogliastra in conseguenza dei danni economici causati dalle vicende legate alle indagini della magistratura sul poligono di Quirra".

Chicco Porcu, Pd, intervenendo per la dichiarazione di voto sull'emendamento all'emendamento 286 ha specificato che l'intervento si "rende necessario a causa delle notizie inesatte che hanno portato allarme alle popolazioni di Quirra". Porcu ha anche chiesto che sull'emendamento 274 si potesse procedere a voto segreto, richiesta appoggiata dal capogruppo dell'Idv Adriano Salis. Luciano Uras, capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas, ha invece proposto che tutti gli emendamenti relativi al tema di Quirra si accorpassero e se ne discutesse "in maniera organica".

Per RobertoCapelli, gruppo Misto, l'intento dell'emendamento 286 è condivisibile, pur con dei dubbi sulla sua formulazione, ma ha annunciato il proprio voto contrario: "Voterò contro perché nel 274 si rimpinguano i fondi per la pubblicità istituzionale e su quel capitolo abbiamo già operato riducendo quel fondo. Il 274 è pericoloso perché finanzia gli "edicolanti" di parte togliendo soldi allo sviluppo della Sardegna. Chiedo inoltre che si ritiri il voto segreto".

Adriano Salis, capogruppo Idv, ha risposto confermando la richiesta di voto segreto. Paolo Maninchedda ha voluto sottolineare "la portata dell'emendamento 286, che pone le iniziative della magistratura di fronte allo sviluppo di un’intera area della Sardegna: ecco il problema vero, il potere politico ha paura del potere giudiziario, non c'è opportuna verifica degli effetti dell’attività della magistratura". Riallacciandosi alla questione della Maddalena che fu inserita nelle aree di crisi dopo la scoperta dell'inquinamento dello specchio d'acqua davanti all'ex Arsenale. Per Maninchedda "anche l'Ogliastra dovrebbe essere inserita nell'area di crisi. È un argomento da legge, non da emendamento". Il consigliere ogliastrino del Pd, Franco Sabatini ha voluto chiarire che "non c'è nulla che prova la pericolosità di quei territori ed è da queste affermazioni che deriva l'allarme della popolazione. Se c'è un pericolo effettivo deve essere certificato e i cittadini chiedono chiarezza, vogliono sapere se il territorio dove vivono è pericoloso o no".

Alla conclusione delle dichiarazioni di voto il capogruppo del Pdl Mario Diana ha chiesto e ottenuto dall'Aula lo spostamento dei due emendamenti (274 e 286) all'articolo 27 del Collegato.

La presidente ha messo in votazione l'emendamento 275 all'articolo 15 quater, (Autorizza un contributo straordinario di 900mila euro a favore dei Comuni di Alghero, Iglesias e Sassari per le spese di gestione relative alle case per anziani dette "Casa serena". Il suddetto importo è ripartito in parti uguali ed erogato con le modalità di cui all'articolo 6 della legge regionale 7 agosto 2007, n. 5).

In apertura Paolo Maninchedda (Psd'Az), in qualità di presidente della Commissione Bilancio, ha confermato il parere favorevole, ma auspicando l'illustrazione di questo intervento da parte della Giunta per chiarire nel dettaglio l'emendamento. Luciano Uras (Sel - Comunisti - Indipendentistas), annunciando il suo voto di astensione, ha affermato: "Assessore La Spisa noi abbiamo sempre la necessità di avere la cognizione esatta dello stato della finanza regionale. Se noi potessimo avere un quadro ordinato saremo nella possibilità di ragionare insieme". Anche Antonio Solinas (Pd) ha chiesto alla Giunta regionale di spiegare meglio gli obiettivi di questo intervento, per capire perché per il finanziamento siano stati individuati soltanto i comuni di Alghero, Iglesias e Sassari). "Senza tali spiegazioni il mio parere non può che essere contrario". Richiesta condivisa anche da Francesca Barracciu (Pd): "Aspettavamo che la Giunta chiarisse quali sono i problemi di Casa Serena di Alghero, Iglesias e Sassari". Annunciando l'astensione, Barracciu ha evidenziato che ci sono tanti altri Comuni che potrebbero avere necessità di un aiuto per supportare i servizi d'assistenza agli anziani.

La presidente Lombardo ha, quindi, chiarito che la Giunta può illustrare l'emendamento in sede di discussione dell'articolo e non in sede di dichiarazioni di voto. E' poi intervenuto Gavino Manca (Pd), che ha ritenuto l'intervento utile, affermando che il problema degli anziani andrebbe sicuramente seguito con attenzione: "Gli anziani - ha sottolineato - sono una realtà da tutelare e credo vadano trovate ulteriori risorse in futuro. Mi astengo per spirito di gruppo, ma nel merito sono d'accordo con questo intervento".

Nanni Campus (Pdl) ha chiarito che le tre Casa Serena "sono istituzioni che nascevano come regionali e questo finanziamento è la continuazione di un sostegno da parte della Regione". Campus ha condiviso quanto affermato prima di lui dagli altri colleghi affinché venga fatto da tutti lo sforzo per sostenere queste strutture e anche per farne nascere altre. "Credo però - ha concluso - che il nostro sforzo dovrebbe essere indirizzato maggiormente a farli restare in famiglia, con interventi che aiutino le famiglie stesse". E' quindi intervenuto Adriano Salis (capogruppo Idv): "Ci sembra inopportuno che ci sia interesse soltanto per questi Comuni". L'esponente dell'opposizione ha anche evidenziato criticamente la "sottovalutazione del dibattito sul collegato da parte dell'assessore della Sanità".

Per spiegare meglio di cosa si stava parlando, ha preso la parola Giorgio Oppi, Assessore regionale dell'Ambiente, vista l'assenza dell'assessore della Sanità. L'esponente della maggioranza ha spiegato il motivo dell'esclusiva individuazione di questi tre istituti: le Case Sarena di Alghero, Iglesias e Sassari sono passate dall'ex Onpi (Opera Nazionale Pensionati Italiani, istituita nel 1948 per prestare assistenza ai pensionati, soppressa e liquidata con la legge 641 del 1978) alla Regione, con conseguente trasferimento di fondi ("nel bilancio c'erano - ha spiegato Oppi - 6 miliardi e mezzo di vecchie lire"). Dalla Regione la gestione è passata ai Comuni, che si erano dovuto prendere in carico anche i dipendenti regionale. Per questo la Regione aveva assicurato un supporto economico ai tre Comuni in questione. Oppi ha anche sollecitato i colleghi a capire come mai degli 888 posti pubblici presenti nelle rsa non siano ancora utilizzabili. Ha, poi, preso la parola Luigi Lotto che ha ritenuto importanti gli interventi di Campus e Oppi "che hanno portato qualche chiarimento. Il gruppo si asterrà, ma sono d'accordo con quanto affermato da Gavino Manca".

"Stiamo parlando di un argomento così importante - ha poi affermato Marco Espa (Pd) - senza la presenza in Aula dell'assessore Liori, che sarebbe stata necessaria per spiegare l'importanza dell'argomento. Vorrei anche ricordare anche che lo Stato ci deve ancora 2 milioni di euro in un momento storico in cui il Fondo per le politiche sociali ha subito un taglio considerevole". Voto contrario all'emendamento è stato annunciato da Claudia Zuncheddu (Sel - Comunisti - Indipendentistas): "Trovo l'emendamento discriminante anche nei confronti delle tante cooperative di donne che si occupano di assistenza agli anziani. L'argomento va trattato in maniera più ampia. Ho idea - ha concluso - che l'unico collegamento sia tra le casse della Regione e le parrocchiette". Per Carlo Sechi (Sel - Comunisti - Indipendentistas) "il problema degli anziani deve avere l'attenzione piena del Consiglio e della Giunta". Giulio Steri (capogruppo Udc-Fli) ha, invece, proposto un emendamento orale all'emendamento 275 per eliminare le parole "le spese di gestione": "Questo emendamento così formulato non va bene perché destina i fondi alle spese di gestione, ma l'articolo della legge citato parla di lavori di opere pubbliche. In questo modo sono risorse destinate a non essere spese". Dubbio condiviso anche da Mario Bruno (capogruppo Pd).

La presidente ha concesso quindi una breve sospensione dei lavori.

Alla ripresa dei lavori Paolo Maninchedda (Psd'Az) ha illustrato l'emendamento orale. In particolare veniva proposta l'eliminazione delle parole "le spese di gestione relative" e poi le parole da "ed erogato" fino alla fine. Elia Corda (Pd) ha confermato i suoi forti dubbi sull'emendamento: "E' giusto quando detto dall'on. Zuncheddu: l'emendamento ha un contenuto discriminatorio".

La presidente del Consiglio regionale, Claudia Lombardo, ha messo in votazione l'emendamento 275 che è stato approvato.

Si è aperta la discussione sull'articolo 25 (Disposizioni in materia di governo del territorio). Il primo intervento è stato quello di Gian Valerio Sanna (Pd), che ha definito l'articolo in esame "quanto di più non necessario in questo momento". "E' allarmante - ha spiegato Sanna - che non si sia proceduto a una semplificazione normativa, preferendo invece 'spezzettare' le competenze in materia di territorio tra Regione, Province e Comuni". In tema di governo del territorio, il consigliere dell'opposizione ha riferito di una "chicca" relativa alla polemica sui radar della Guardia di Finanza che dovrebbero essere installati a Tresnuraghes e S. Antioco: una delibera del novembre scorso del presidente Ugo Cappellacci che restituirebbe, in "comodato gratuito" alla Guardia di Finanza, territori che erano ritornati sotto la potestà regionale in base al Protocollo d'intesa Stato-Regione del 2008. "Una cosa ignominiosa", è stato il suo commento. In chiusura, commentando il sequestro per sei mesi di tre punti radar nella zona di Quirra deciso dalla Procura di Lanusei, Sanna ha parlato di una scelta parziale. "O li si sequestra oppure no - ha spiegato - definendo l'inchiesta priva di risultanze scientifiche e rivendicando, sul caso Quirra in generale, il diritto della politica a salvaguardare l'autonomia della magistratura, ma anche a criticarne l'operato, quando serva, a tutela del cittadino. Che, nel caso dell’Ogliastra, patisce un danno economico gravissimo difficilmente riparabile con un intervento "pidocchioso" di 500 mila euro".

Chicco Porcu (Pd), richiamando il parere espresso a suo tempo dalla commissione competente sull'articolo 25, ha detto che la norma finirà per generare incertezze e dubbi applicativi. "Si tratta - ha sostenuto - di un inutile appesantimento che non risolve il problema di semplificare gli atti normativi sull'assetto idrogeologico, ma rischia invece di complicarli". Per Porcu "spezzettare" le competenze non può che comportare conflitti. Ragion per cui, l'assessore competente è stato invitato ad abrogare l'articolo e i relativi emendamenti, per dare la possibilità al Consiglio di riprendere in commissione il percorso su questi temi.

Tarcisio Agus (Pd) ha ribadito in primo luogo la natura troppo eterogenea del collegato. "Nello specifico - ha affermato -"gli enti locali vengono sottoposti ad una normativa che viola il principio di sussidiarietà, soprattutto perché mancano le risorse necessarie per esercitare le funzioni delegate. Il problema dell'assetto idrogeologico è un esempio emblematico di questa situazione anomala: da una parte la regione vuole diventare organismo snello che si occupa solo di leggi, ma nella realtà rimane un organismo che si occupa molto della gestione". E ciò è tanto più grave, a giudizio di Agus, perchè "in Sardegna esistono molte aree in pericolo o compromesse dal punto di vista ecologico ed ambientale e quindi sottratte ad ogni ipotesi di sviluppo. Occorre dunque una visione d'insieme e non la somma di tanti episodi particolari, per esempio nei casi di fiumi, foreste, aree percorse da incendi, siti ex minerari o industriali. Ricorda infine che "la Regione ha finanziato i Puc (piani urbanistici), dove gli studi, le cartografie sul territorio, e le analisi idrogeologiche ci sono). Agli enti locali, in definitiva, vanno trasferite risorse economiche e personale, sia per applicare concretamente il 'federalismo interno' che per evitare il rischio che la regione diventi un apparato ipertrofico".

Per il gruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas, Carlo Sechi si associa al rilievo sul contenuto non omogeneo del collegato. "In alcuni casi - ha osservato - si assiste inoltre a pericolose incursioni su questo o quel tema particolare. I rischi idrogeologico non si prevengono certo con un collegato alla finanziaria. Al contrario,"dovrebbe essere la prima priorità dell’agenda politica della regione, così come la tutela del paesaggio". Ha suggerito di ritirare l'articolo, perché avulso dal contesto, e inadeguato al controllo del territorio. "I comuni - ha aggiunto -"non sono nemmeno riusciti ad adottare i loro piani urbanistici, e forse è arrivato il momento che la Regione eserciti poteri sostitutivi e nomini commissari ad acta. Su questo cadrà forse la giunta di Alghero, dove un partito di maggioranza ha ritirato il suo sostegno. Il Puc non deve essere un'occasione per costruire ma una opportunità per affermare una visione generale dei problemi di una comunità. Ancora oggi si registrano costruzioni abusive in aree ad alto rischio, come corsi d'acqua, con gravi danni per le persone che risiedono in quell'area ma in generale per tutta la comunità".

Luigi Lotto (Pd) ha poi sottolineato l'importanza strategica e la delicatezza del problema nell'ambito della programmazione regionale, con conseguenze di grande rilievo sui diversi territori, ma pone un problema di metodo e insieme di sostanza: "Inserire tutto ciò nel collegato forse abbrevia i tempi, ma è una scorciatoia pericolosa che suscita grandi perplessità. Gli enti locali sono davvero attrezzati per assolvere questi compiti? Hanno le risorse necessarie? Si rischia di affrontare il problema in maniera superficiale, e non certo per responsabilità di comuni e province. La Sardegna non può permettersi di sottovalutare questo aspetto della questione, come pare si voglia fare con il collegato alla finanziaria. Il tema, del resto, è molto sentito anche dalle amministrazioni locali, ma a questa esigenza di deve rispondere in maniera globale e complessiva. Occorre quindi - ha concluso - un’altra sede di riflessione ed una normativa organica di settore".

Secondo Luciano Uras, capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentista, "il 25 è un articolo delicato, e ritengo questa la sede impropria ad affrontare il problema perché non si riesce a capire quali ricadute ci potrebbero essere con il trasferimento di competenze così specialistiche e di responsabilità in capo all'autorità idraulica regionale ai Comuni e alle Province". Uras ha spiegato i passaggi tecnici che deriverebbero dalla modifica e ha incentrato i suoi dubbi sull'opportunità di far svolgere le verifiche e la valutazione delle richieste di approvazione di progetti nelle zone ad alta pericolosità idrogeologica agli stessi Comuni che li propongono: "Questo fa sì che l'interesse all'esecuzione di un intervento potrebbe convincere chi deve esaminare quegli studi di compatibilità ad approvarli in modo particolarmente generoso". Uras ha anche ricordato gli episodi in cui le calamità naturali, favorite dalla presenza di edilizia fuori norma, hanno portato a decessi e tragedie. "A volte capita perché si è avuta troppa disponibilità e comprensione verso progetti non proprio conformi". Il consigliere di Sel ha annunciato il voto contrario all'articolo 25: "Io non toccherei una materia così delicata in questa maniera. Semplificazione non significa mortificare l'attività di controllo". Uras ha anche avanzato l'ipotesi di elementi di incostituzionalità nel testo e ha sollevato la questione di competenza delle commissioni consiliari in merito a questi argomenti: "Si sarebbero dovute coinvolgere le commissioni competenti (Urbanistica e Autonomia)."Solleveremo formalmente la necessità di modificare il regolamento sotto questo profilo - ha annunciato il capogruppo dell’opposizione - le commissioni di merito, formate per argomenti, sono bipassate dalla concentrazione di norme di questa natura collegate al bilancio o alle leggi di bilancio. Ciò non dà garanzia sulla buona legiferazione e sulla applicazione immediata delle norme approvate".

Il presidente di turno Michele Cossa, accogliendo la richiesta del capogruppo del Pd Mario Bruno, ha constatato l'assenza del numero legale in Aula e ha chiuso i lavori aggiornandoli a questo pomeriggio, alle 17.00, e ricordando la convocazione, per le ore 16 dell'Ottava commissione (Cultura). Red.

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