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Lavoro: Manca ai sindacati, con piano straordinario e altri provvedimenti la regione interviene con atti concreti

“I sindacati chiedono ripetutamente risposte concrete della Regione in materia di lavoro. Il Piano straordinario per il lavoro è già stato approvato ed entro settembre partiranno tutte le azioni che intendono rilanciare l’occupazione soprattutto per i giovani, le donne, le imprese attraverso interventi operativi. Dopo che il via libera al Piano è avvenuto in seguito a un’ampia discussione coinvolgendo anche le parti sociali e soprattutto dopo che diverse loro richieste sono state accolte e inserite nel Piano stesso, ci aspettiamo dalle organizzazioni sindacali un sostegno nella divulgazione delle azioni, anziché polemiche che non aiutano a combattere la crisi occupazionale”. L’assessore regionale del Lavoro, Franco Manca, replica così a Cgil, Cisl e Uil che oggi hanno annunciato una nuova manifestazione nell’Oristanese.

“È inutile che oggi i sindacati – sottolinea Manca - vogliano ignorare un Piano che anche loro, in alcune parti, hanno contribuito a comporre. Ma la Regione, oltre al Piano straordinario, sta intervenendo anche su altri fronti per dare risposte al mondo del lavoro e avendo sullo sfondo una spesa virtuosa di 189 milioni di euro sul Fondo sociale europeo, come certificato da Stato e Commissione europea. Risorse utilizzate per il Microcredito, per il nuovo bando sulla Lunga estate, per gli ammortizzatori sociali (se aumenta ricorso a questi strumenti la responsabilità non si può imputare certo alla Regione),  senza dimenticare che la Regione finanzia tirocini formativi, il nuovo apprendistato e tante altre iniziative che stanno riscontrando interesse e che sono tutto tranne che interventi fumosi.

Un ultimo dato: l’Istat ha attestato che nel 2010 in Sardegna la disoccupazione giovanile è scesa di sei punti percentuali, passando dal 44,7 del 2009 al 38,8 per cento. Ma forse questo è un dato che ai sindacati interessa poco, mentre dalle organizzazioni ci si aspetterebbe che in un momento come quello attuale non venisse meno la collaborazione necessaria a dare risultati fondamentali per i lavoratori, per le nuove generazioni e le loro famiglie. Perché senza coesione sociale non può esserci sviluppo”, conclude l’assessore. 

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