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Sanità: Sdr, troppi 8 mesi a Cagliari per mammografia

“Tra 8 mesi. Le va bene?”. Sono le parole che L. M. si è sentita rispondere al telefono quando, dopo infiniti tentativi, è riuscita finalmente a parlare con un’interlocutrice del centro unico di prenotazione. “Mi scusi ma ho subito un intervento chirurgico per l’asportazione di un nodulo e il medico mi ha raccomandato di effettuare la mammografia entro luglio, a un anno esatto dall’ultima”. “Mi dispiace prima di gennaio 2012 non è impossibile!”. “Allora sono costretta a rinunciare, grazie!”. 

“Davanti a episodi come questi, peraltro divenuti prassi in ogni struttura ospedaliera cittadina dove la media d’attesa per una mammografia è addirittura di 9 mesi (270 giorni), la prevenzione – afferma Maria Grazia Caligaris, presidente dell’associazione “Socialismo Diritti Riforme” che ha registrato numerose segnalazioni sulle code di attesa per esami specialistici – viene cancellata. I cittadini, in questo caso particolare le donne, si sentono traditi dalle strutture e dalle istituzioni”.

“Non v’è dubbio – afferma ancora Caligaris – che non si può considerare l’efficienza del sistema solo quando è collegato a percorsi di screening. Le campagne di sensibilizzazione cadono nel vuoto se non c’è risposta negli ospedali e quando anche ottenere una risposta telefonica dal CUP è come vincere un terno al lotto”.

“La cultura della prevenzione va coltivata costantemente non per celebrare qualche ricorrenza e metterla da parte subito dopo. Non si può del resto trascurare – ha concluso Caligaris – che è l’unico modo certo per ridurre le spese e garantire un’assistenza tempestiva”. Red