La presidente Claudia Lombardo ha poi messo in votazione l’emendamento 68, che destina 100mila euro alla sperimentazione nelle scuole di ogni ordine e grado dell’insegnamento della lingua sarda, che è stato approvato.
In discussione successivamente l’emendamento 331 all’emendamento 141, che ne modificava la copertura finanziaria, che, messo in votazione, è stato respinto con 41 voti contrari, 20 favorevoli e 2 astenuti.
Approvato invece l’emendamento 141, che inserisce al testo dell’articolo 15 quater il comma 5 bis sulla somma di 2 milioni di euro in favore dei Comuni per la prosecuzione dell’inserimento in struttura dei minori in esecuzione dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria.
Sull’emendamento 63, che inserisce il comma 10 bis con il quale si destinano 500mila euro in favore di Comuni, Provincie e Caritas per fronteggiare l’emergenza derivante dall’eccezionale flusso migratorio proveniente dal Nord Africa, è stato invece respinto il relativo emendamento 332 a firma Espa e più, con 40 voti contrari, 19 favorevoli e 2 astenuti.
L’emendamento 63 è stato approvato con 31 voti a favore, 2 contrari e 28 astenuti.
La presidente Lombardo ha messo in discussione l’emendamento 64 della Giunta (Spesa di 1 milione di euro per l’anno 2011, per la concessione di un contributo per la copertura degli interessi passivi derivanti dalla postergazione, di 12 rate, se mensili, o 2 rate se semestrali, del mutuo contratto per l’acquisto della prima casa a favore di soggetti che hanno subito una consistente riduzione del reddito, nelle annualità 2010 e 2011, per i provvedimenti conseguenti alle crisi aziendali, quali cassa integrazione, la messa in mobilità o il licenziamento e che versano in condizioni di grave disagio economico).
Per questo emendamento era stato sospeso il parere da pare della Commissione Bilancio. La presidente ha perciò dato la parola al presidente della Commissione, Paolo Maninchedda (Psd’Az), il quale ha ribadito il motivo di questo parere: “Si era suggerito alla Giunta di spostare la copertura al 2012, e che serviva una correzione con un emendamento all’emendamento”. Secondo l’assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, invece “in questo capitolo ci sono i residui, c’è la disponibilità e non è necessario spostare la copertura all’annualità 2012”.
Per Gian Valerio Sanna (Pd) non è possibile sapere se, a scadere dei 12 mesi, i cittadini beneficiari del provvedimento saranno poi in grado di continuare a pagare le rate. “Sono persone che rischiano di diventare disoccupati di lunga durata. Così diventerà un fondo di 1 milione immobilizzato”. L’on. Sanna ha invece proposto di aumentare il fondo “e che la Regione, nei casi limite, si sostituisca ai cittadini fino alla fine della durata del mutuo. Critico l’on. Luciano Uras (capogruppo Sel - Comunisti – Indipendentistas): “E’ una norma pasticciata. Questa condizione di povertà riguarda tantissime famiglie, che oggi non sono in condizione di pagare la casa. Sono lavoratori che mantengono il posto di lavoro, non solo quelli che lo hanno perso. Mettiamo che il numero di domande sia superiore e che si arrivi a una previsione di 10 milioni di euro di richieste. Allora bisognerà fare una graduatoria, quindi un bando. Intanto che passa il tempo a quei cittadini fanno in tempo a pignorare la casa. La Giunta ritiri l’emendamento oppure sospendiamo e vediamo insieme di aggiustarlo”. Roberto Capelli (Gruppo misto) ha proposto di seguire l’esempio del ministro Tremonti che ha “convenzionato il sistema bancario”. In particolare l’on. Capelli ha esortato la Giunta a convenzionare il sistema del credito sardo, che dovrà applicare le condizioni sui tassi d’interesse dettate dalla Regione.
Paolo Maninchedda (Psd’Az) ha ribadito che i costi di questo intervento non possono che essere imputati al 2012 visto che gli aventi diritto sono persone che si trovano in queste situazioni di difficoltà nel 2010 e nel 2011, anno ancora in corso. Dal canto suo l’assessore degli Enti locali, Nicola Rassu, ha proposto di non individuare l’anno e di inserire tra gli aventi diritto non solo chi ha acquistato la casa, ma anche chi ha chiesto un mutuo per costruzione e ristrutturazione. Mario Bruno (capogruppo Pd) ha chiesto una sospensione dei lavori di cinque minuti per la necessità di un ulteriore riflessione sull’emendamento, che ha finalità nobili. La presidente Lombardo ha sospeso la seduta.
Alla ripresa dei lavori è intervenuto l’assessore Giorgio La Spisa che ha proposto di sospendere, per il momento, l’emendamento e spostarlo all’articolo 27 del Collegato, per avere il tempo di effettuare le modifiche proposte in Aula.
La presidente Lombardo ha precisato che l’emendamento all’emendamento 210, il 288 (Tocco e più), ha il parere contrario del relatore e della Giunta. La Giunta ha chiesto il ritiro dell’emendamento 218 (che al termine dell’articolo 15 quater comma 12 aggiunge il seguente testo: “per le altre finalità di cui all’articolo 72 della legge regionale 30 aprile 1991, n.13 è autorizzata per l’anno 2011 l’ulteriore spesa di 100.000 euro”). Edoardo Tocco (Pdl) ha precisato che si trattava di un emendamento “senza alcun tipo di aumento di spesa. Era – ha spiegato - una disposizione legislativa per evitare tagli alle associazioni di sicurezza sociale che, per tipologia, hanno sempre necessità risorse”. Tocco ha quindi ritirato l’emendamento. Chicco Porcu (Pd) ha fatto proprio l’emendamento e ha chiesto il voto elettronico palese. L’emendamento all’emendamento non è stato approvato (presenti 60; votanti 57; sì 18; no 39; astenuti 3)
L’emendamento 210 (che aggiunge all’articolo 15 quater comma 12 il testo “per le altre finalità di cui all’articolo 72 della legge regionale 30 aprile 1991, n.13 è autorizzata per l’anno 2011 l’ulteriore spesa di euro 120.000) non è stato approvato.
Sull’emendamento 92 (che autorizza per l’anno 2011 la spesa di 100 mila euro a favore dell’Associazione onlus “Giovani in Cammino” di Sorso, per l’attività di assistenza e ricovero dei detenuti) dopo un ampio dibattito in Aula, l’assessore regionale al Bilancio La Spisa ha assicurato l’impegno della Giunta di provvedere con un atto amministrativo. L’emendamento è stato pertanto ritirato.
Chicco Porcu, Pd, si associa al voto a favore già espresso dai colleghi di gruppo Barracciu e Bruno. “Anche gli ultimi emendamenti discussi, annota, dimostrano che la maggioranza va in ordine sparso e riesce difficilmente a selezionare le priorità, fa opposizione a se stessa e rallenta l’approvazione del collegato. Anzi. consente all’opposizione di sottolineare il modo poco efficiente con cui si procede.”
A nome dell’esecutivo, l’Assessore dei Bilancio La Spisa chiarisce che l’invito al ritiro “è finalizzato, ad accogliere la ratio dell’emendamento, per far partecipare il consorzio alla ripartizione delle risorse. Verrà esaminato in coincidenza con la discussione dell’art. 27.”
L’On. Giuseppe Luigi Cucca spiega che il suo intendimento era solo quello “di recuperare il consorzio, che in un primo momento era rimasto escluso”. Prende atto dell’impegno dell’Assessore e l’emendamento viene ritirato.
La Presidente Lombardo dichiara quindi aperta la discussione sull’emendamento 57, presentato da Gavino Manca (Pd) e più, che prevede un intervento di 15 milioni di euro per il recupero degli insediamenti rurali extraurbani della Sardegna.
Intervenendo per dichiarazione di voto, il capogruppo di Sel-Comunisti-Indipendentistas Luciano Uras annuncia la sua posizione favorevole. Piuttosto, aggiunge, “chiederò al presidente della commissione competente di capire la dimensione del bilancio regionale, che si fatica a comprendere. Fondi di programmazione negoziata che in origine non potevano essere intaccati sono invece oggetto delle più diverse iniziative”. Viene fuori in altre parole una situazione preoccupante in cui “non si sa quanto si può spendere e si suscitano speranze che non ci sono, anche per colpa del patto di stabilità e del volume dei residui passivi. Non facciamo leggi, solo finanziarie e collegati, peraltro di spesa virtuale a parte ciò che serve per mantenere gli apparati. Così facendo la bancarotta è dietro l’angolo.
Gavino Manca (Pd), primo firmatario dell’emendamento, richiama l’attenzione degli Assessori Rassu e La Spisa sull’importanza del recupero di immobili rurali. “Dopo tante parole, afferma, c’è ora una graduatoria con circa 300 progetti approvati, e l’opportunità significativa del co-finanziamento dei privati, che può mettere in moto un volano di rilancio economico”. Si possono anche ridurre le risorse, ha concluso, ma sarebbe sbagliato accantonare l’iniziativa.
Anche per Marco Espa il voto sarà favorevole. Tuttavia, l’esponente del Pd si sofferma sulla fase precedente e sulle osservazioni dei colleghi Luciano Uras e Chicco Porcu. La maggioranza, ha dichiarato, “non riesce a capire che si stanno i fondamenti del sistema di sicurezza sociale, contro i più deboli. Il tanto declamato ricompattamento è sul nulla, ci sono tagli del 30% e oltre a danno delle categoria più svantaggiate; bisogna trovare soluzioni, anche per via amministrativa”.
Carlo Sechi (Sel-Comunisti-Indipendentistas) sostiene con convinzione l’emendamento affermando “che il patrimonio storico rurale deve essere difeso da una legge apposita, riconoscendogli la stessa valenza dei centri storici. Sono aree sottoposte a disciplina particolare, non possono essere abbandonate solo perché fuori dall’area urbana, è un danno grave che stiamo facendo alla nostra terra”. In Europa, ha proseguito, il patrimonio rurale viene “valorizzato, tutelato, catalogato e studiato, come in Francia e Spagna. Non è un argomento da trattare con leggerezza, per difendere ciò che è sopravissuto alle demolizioni selvagge”.
Per Gianvalerio Sanna (Pd) l’emendamento fa molto riflettere, “al netto della propaganda”. Qui c’è gente che vive in un altro mondo, ha detto, “e pensa che la Sardegna sta decollando mentre invece saremo quelli che assisteranno alla bancarotta della regione. Stiamo finanziando cose faziose che ci tolgono credibilità; “in questo caso i comuni hanno investito per fare progetti che generano un indotto e noi non li finanziamo. Anche se Il patto di stabilità, ha avvertito, svuoterà gran parte del lavoro che stiamo facendo col collegato.”
Sottolineando la presenza in aula del Presidente della Regione, Chicco Porcu (Pd) si augura che questo restituisca slancio alla maggioranza: “oggi si è comportata bene e questo potrà essere utile anche dopo”. Condivide la tesi del collega Manca: “qui si parla di 15 milioni di euro di progetti già presentati, che mettono in moto un indotto di 50-60 milioni, co-finanziati da privati”. A suo giudizio, è un “esempio di proposta concreta dell’opposizione che valorizza il principio della riqualificazione del patrimonio urbanistico regionale di particolare pregio. La copertura? Potrebbe essere quella dei Pia (Piani integrati d’area).
Valutazione positiva anche quella di Francesca Barracciu (Pd) che defisce l’emendamento ““una priorità della minoranza e un provvedimento di alta qualità, per diverse ragioni: si possono scorrere le graduatorie, è una risposta vera ai problemi del nostro patrimonio rurale, si possono spendere risorse importanti in modo rapido,, cosa su cui la giunta è molto indietro”. A proposito di priorità, Barracciu ha polemizzato contro l’iniziativa dell’ex Assessore regionale Andrea Prato, che avrebbe presentato un suo libro a sassari utilizzando risorse regionali.
Angelo Stochino (Pdl) annuncia invece il suo voto contrario, “ma non perché non credo nei programmi di sviluppo rurale. La minoranza è incoerente: il collegato è sempre poco serio quando è frutto del lavoro della maggioranza, e lo diventa solo quando l’opposizione presenta un emendamento”. Dal 2000 al 2005, ricorda, “ho fatto l’amministratore al comune di Arzana e la legge sui centri storici con bandi domus e biddas sono stati un aborto, come ha certificato il direttore del servizio. Bisogna essere seri e riconoscere gli errori che si fanno”.
Opinione favorevole per Tarcio Agus (Pd), “perché segna una rottura con una prassi negativa del collegato. Qui si utilizzano bene risorse europee con procedure di spesa veloci, si immettono nel mercato risorse e si muove l’economia. Ci si è spesi tanto per la prima casa, è coerente seguire la stessa linea per i fabbricati rurali, è un modo per rimettere in moto il sistema produttivo regionale, non tralasciando il suo significato culturale legato al mondo delle campagne.
Pietro Cocco (Pd) in totale disaccordo con Stochino ha ripercorso la sua esperienza di amministratore comunale che, nel Sulcis, grazie ai bandi della regione della precedente legislatura “ha contribuito non poso a migliorare la qualità architettonica dei centri storici in tante realtà di medie e piccole dimensioni. Occorre valorizzare progetti di rete che meritano di essere presi in considerazione, per storia e cultura e soprattutto per opportunità economiche che presentano.”
Anche Giuseppe Cuccu (Pd) ha difeso le iniziative della passata legislatura “che hanno funzionato, anche se non sempre hanno saputo assecondare le richieste dei privati. Ora è diverso perché i privati possono operare con grande facilità riportando in vita un tessuto di grande significato per la Sardegna, con più una concreta possibilità di rilancio per le piccole e piccolissime imprese edili, ora in difficoltà”.
Al termine di questo intervento, la Presidente Lomardo ha messo in votazione l’emendamento. Lo scrutinio ha dato il seguente esito: favorevoli 22, contrari 38, astenuti nessuno. Il consiglio non approva. La seduta è stata quindi sospesa; i lavori riprenderanno giovedi 16 alle ore 10.00. Red