La politica è contraria, la stampa è contraria e gli altri gruppi radio televisivi sono ugualmente contrari ad ogni tipo di riforma che riguarda La Rai. Con questi parole il presidente dell'Autorità per le comunicazioni, Corrado Calabrò, dice a voce alta quello che molti hanno capito da un pezzo: le proposte avanzate per la riforma della tv pubblica in Italia sono destinate al fallimento. Poi lancia l'allarme sullo stato della rete delle comunicazioni mobili, ormai vicina al collasso.
Calabrò ha ricordato gli elementi di base di una riforma che "porti a un sistema di governance duale, separando la funzione di servizio pubblico della rai
da quella più a vocazione commerciale": "è una riforma scomoda - ha sottolineato Calabrò - che non piace ai partiti che albergano nell'azienda e che non piace ai concorrenti che mal vedono una Rai più competitiva".
La Rai da parte sua deve fare qualcosa di più, "avere maggiore considerazione per la qualità del suo servizio. Purtroppo arrestare il declino della tv pubblica è una priorità non percepita come tale". Calabrò ha anche rilevato che le sei reti generaliste di Rai e Mediaset conquistano ancora oltre il 73%di share medio giornaliero; La7 poco più del 3%. I canali tematici Rai e Mediaset rappresentano complessivamente il 5,4%; tutti i canali Sky circa il 5% (inclusa Fox). Calabrò ha rilevato che malgrado un apprezzabile aumento degli ascolti dei canali tematici (+11%), il modello tradizionale imperante della tv generalista tiene ancora. E i principali broadcaster sono più o meno gli stessi.
"Da qui l'importanza della messa in gara (beauty contest) di 5 nuovi multiplex di frequenze televisive per il digitale terrestre". E ancora, "se da una parte il processo di convergenza tecnologica giustifica una riflessione sul pluralismo 'multimediale', dall'altra una visione realistica del nostro Paese non può ancora prescindere da una particolare attenzione alla tv di casa nostra".
E ricordando la frase di Barack Obama nel suo discorso del 19 maggio scorso sul Medio Oriente 'In un secolo in cui l'informazione è potere', Calabrò ha aggiunto: "la televisione ne rappresenta la forza d'occupazione".
Il presidente di AgCom Corrado Calabro' nella Relazione annuale 2011 sull'attività svolta e sui programmi di lavoro presentata oggi alla Camera dei deputati ha detto che "negli ultimi quattro anni il traffico sulla rete mobile è aumentato di 16 volte, l'internet delle cose segnerà un ulteriore salto di qualità nell'uso di byte". Il tema dello sviluppo delle reti è dunque la cornice imprescindibile per promuovere la sostenibilità dell'ecosistema digitale, si legge nella relazione.