Il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ricordando che la consultazione nazionale segue di circa un mese il risultato del referendum consultivo regionale del 15 e 16 maggio, ha così commentato il risultato del referendum: "Per la seconda volta nel giro di un mese il popolo sardo ha espresso la propria contrarietà netta al nucleare. E lo ha fatto con un pronunciamento che, a giudicare dai dati giunti finora, appare assolutamente rilevante".
"La Sardegna ha consegnato il nucleare al passato – ha aggiunto Cappellacci - e ha intrapreso con risolutezza la strada dell'economia verde e delle energie rinnovabili. Desideriamo per i nostri figli e i nostri nipoti un futuro in cui possano crescere, lavorare e realizzare il proprio percorso di vita in un ambiente salubre, con paesaggi straordinari e nel rispetto dei nostri valori tradizionali. La nostra è la volontà di un popolo che intende decidere il proprio futuro e che non accetta la logica in base alla quale ogni posto di lavoro debba essere pagato in termini di sicurezza, salute, fruibilità della terra dei nostri padri".
"Apriamo una pagina nuova - ha aggiunto il presidente - che porti la nostra Isola, non a seguire gli altri, ma ad essere avanguardia nel campo dell'economia verde e delle rinnovabili e che veda noi Sardi protagonisti di un'azione che "rimetta tutti i valori al loro posto": lo sviluppo non si misura in base all'andamento della Borsa o ai guadagni dei super-manager, ma dal benessere, dalla qualità della vita, dalla coesione sociale che sapremo costruire. Per questo la Sardegna ricaccia il nucleare nel passato - ha concluso il presidente - si proietta nel futuro e lo fa a modo suo". Red.