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Firmato il Protocollo di Intesa tra Regione e Parternariato sulla Programmazione Regionale 2007-2013

“La firma del Protocollo adempie ad un impegno e nello stesso tempo costituisce uno strumento di ausilio alla Regione in relazione al FESR per una utilizzazione delle risorse più corretta e produttiva. Sull’attuazione del Programma ci sono alcune difficoltà sia oggettive e sia soggettive legate ad esempio ai limiti storici di organizzazione interna della macchina regionale. Una sfida difficile da attuare ma che la struttura ha raccolto con entusiasmo e professionalità. Stiamo facendo tutto il possibile per rispettare la soglia di spesa ma per questo occorre ottimizzare le scelte per un migliore utilizzo delle risorse”. 

E’ quanto affermato dal vice presidente della Regione e assessore della Programmazione, Giorgio La Spisa, che oggi ha sottoscritto il Protocollo di Intesa tra la Regione e le Parti Economiche e Sociali per “L’istituzione e la regolamentazione di un metodo di confronto parternariale sulla Programmazione Regionale 2007-2013”. 

“L’obbiettivo è alla portata – ha sottolineato La Spisa – dobbiamo spendere nel modo giusto per raggiungere risultati importanti, per questo occorre condivisione con tutti gli attori dello sviluppo”.

Il Partenariato tra la Regione Sardegna e le Parti Economiche e Sociali (PES) come ha spiegato il direttore del Centro Regionale di Programmazione, Gianluca Cadeddu, illustrando gli aspetti tecnici è finalizzato a:  attuare la politica regionale unitaria attraverso il pieno contributo delle Parti economiche e sociali e trova una specifica individuazione all’interno dei documenti di programmazione e di strategia elaborati dalla Regione; migliorare la qualità dei programmi  fornendo conoscenza dei bisogni del territorio alle scelte dell’amministrazione e avvicinando i loro obiettivi e le modalità di attuazione alle esigenze dei potenziali destinatari; migliorare la conoscenza, la trasparenza e la partecipazione ai programmi da parte della società civile; rafforzare la democraticità dei processi decisionali per le politiche di sviluppo, favorire la condivisione delle scelte programmatiche e consentire una ampia tutela degli interessi organizzati mediante una trasparente discussione sulle decisioni; rafforzare le capacità istituzionali, mediante il controllo comune dell’avanzamento dei programmi e lo stimolo e la promozione dell’innovazione organizzativa e gestionale; sostenere la realizzazione e valutazione dei programmi e la diffusione dei loro effetti con la creazione di reti di collaborazione tra attori del territorio e con attori di altri territori.

L’accordo stabilisce i principi di inclusione, informazione e pubblicità, integrazione, organizzazione e concretezza. Il Protocollo di intesa prevede una sessione annuale di confronto sull'impostazione e avanzamento strategico della politica regionale unitaria, sui risultati conseguiti sul territorio, sull'avanzamento finanziario dei programmi e sull'integrazione delle fonti finanziarie. Prevista anche la costituzione di una segreteria tecnica del partenariato, organismo misto composto dalle Autorità di Gestione e da rappresentanti delle Parti economiche e sociali. La segreteria ha il compito di organizzare il livello tecnico di confronto con l’Amministrazione regionale. Fanno parte del Partenariato socio-economico le organizzazioni datoriali maggiormente rappresentative, comprese quelle del credito; le organizzazioni di rappresentanza dei lavoratori; le organizzazioni di rappresentanza del "terzo settore", del volontariato e del no-profìt, le organizzazioni ambientaliste e quelle di promozione delle Pari opportunità.

Il Protocollo può essere esteso ad altri soggetti collettivi o istituzionali portatori di interessi diffusi o specialistici che possono offrire contributi rilevanti. Red

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