Si è tenuto questa mattina, a Cagliari, presso il Castello di San Michele, il Forum "Strade del vino e sviluppo economico locale", organizzato dall’Associazione nazionale Città del vino, in collaborazione con l’assessorato dell’Agricoltura e della Riforma Agro-pastorale.
L'evento ha rappresentato un momento d’incontro tra i vari attori protagonisti della filiera turistica, con un obiettivo importante: sollecitare una politica a sostegno degli itinerari enogastronomici del nostro paese, nel pieno rispetto delle singole unità territoriali, frutto di consolidate tradizioni, ma al tempo stesso capace di promuovere l’immagine delle strade del vino italiane.
"La nostra Isola ha un patrimonio viticolo eccezionale (180 vitigni autoctoni, di cui se ne coltivano circa 80) che dobbiamo valorizzare e promuovere insieme alla nostra cultura millenaria - ha detto l’assessore dell’Agricoltura Mariano Contu -. I nostri territori sono caratterizzati da un ambiente unico e da una natura incontaminata che si riflette sulla qualità delle nostre produzioni, le quali, grazie all’applicazione della normativa sulla certificazione, sono facilmente rintracciabili, attraverso l’etichettatura. Si tratta di prodotti di nicchia, che non riuscendo a entrare nella rete della grande distribuzione, possono invece essere commercializzati a chilometri 0 negli agriturismi e nelle reti specializzate di settore".
"La Regione Sardegna – ha aggiunto Contu - crede nelle potenzialità turistiche del mondo vinicolo e intende promuovere politiche di marketing territoriale. che favoriscano lo sviluppo economico delle aree interne, attraverso nuove forme di turismo nei ‘mesi di spalla’, che, integrandosi nel mondo produttivo locale, possono contrastare il grave fenomeno dello spopolamento e della disoccupazione delle zone rurali. Ambiente, storia, gastronomia, vino e cultura sono gli elementi che caratterizzano la nostra offerta, elementi che dobbiamo mettere in campo. Non sfruttare questa occasione significherebbe perdere un’opportunità importante"
"Le filiere produttive e di trasformazione dei prodotti enogastronomici - ha concluso l’assessore regionale - devono quindi perfezionarsi ulteriormente, presentandosi sui mercati con una certificazione di qualità che rappresenta una garanzia di riconoscimento. Il turista enogastronomico predilige infatti la ricerca di prodotti di nicchia tipici e rappresentativi del territorio come il pane, la pasta, i dolci, l’olio, il vino, le carni che vuole consumare durante il soggiorno nelle località di origine". Red.