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In Siria aumenta la repressione e il desposta Assad ripristina la ‘sicurezza’,

Il barbaro regime siriano è responsabile di "atrocità" e "comportamenti disumani" nei confronti degli oppositori. Lo ha affermato primo ministro turco, Tayyip Erdogan. Nel frattempo la tv di Stato siriana ha annunciato che l'Esercito ha avviato "operazioni" per riportare la "sicurezza" a Jisr al-Shughur, città della Siria settentrionale teatro negli ultimi giorni di sanguinose violenze.

Sono oltre 2.400 i siriani che hanno attraversato il confine con la Turchia dall'inizio delle proteste antigovernative nel Paese, in cerca di rifugio. Lo rende noto il ministro degli Esteri turco, Ahmet Davutoglu. Stamattina un ufficiale della provincia turca di Hatay aveva detto che tra la tarda serata di ieri e le prime ore di oggi oltre mille profughi siriani erano entrati in Turchia.

 Al Jazeera ha trasmesso mostrato il filmato  di un ragazzo di 15 anni, Thamer al-Sahri, torturato a morte. L'adolescente era stato arrestato con un suo amico tredicenne, Hamza al-Kathaeeb lo scorso aprile dalle forze di sicurezza siriane per aver partecipato a manifestazioni contro il regime di Bashar el Assad. La rete
qatariota ha specificato di non aver potuto effettuare verifiche indipendenti ma che il video le e' stato fornito da fonti siriane. Il corpo del ragazzino è stato
restituito ieri, dopo sei settimane dalla sua sparizione, alla famiglia e il video mostra anche centinaia di persone che protestano per la sua uccisione. Il video, in parte reso irriconoscibile elettronicamente mostra il corpo di Al Sahri crivellato di pallottole, il volto trasformato in una maschera di sangue, senza un occhio e molti denti e con il collo spezzato e una gamba rotta.

 Secondo gli attivisti siriani e numerose testimonianze raccolte dai media internazionali dai profughi in Turchia, Jisr al-Shughur è da giorni sotto assedio, dopo il recente scontro tra "uomini armati" e forze dell'ordine, che sarebbe costato la vita a 120 uomini della sicurezza siriana. Dalla città centinaia di famiglie sono fuggite e hanno cercato riparo in Turchia. "La gente sa che il regime mente", è il racconto di alcuni profughi al Guardian e all'Independent. Molti cittadini fuggiti in Turchia parlano di diserzioni nell'esercito punite da unità speciali fedeli a Assad e di un paese dove stanno riemergendo lacerazioni fra sunniti, sciiti, cristiani.

"Il presidente Assad può cercare di ritardare i cambiamenti in corso in Siria, ma non può annullarli", ha detto ieri il segretario di Stato Usa Hillary Rodham Clinton, durante l'incontro del cosiddetto gruppo di contatto per la Libia.

 "In Siria siamo in un momento molto delicato e la comunità internazionale deve fare tutto il possibile per evitare un'ulteriore destabilizzazione" del Paese, ha ribadito  l'ambasciatore russo in Italia, Alexey Meshkov, motivando la posizione della Russia, contraria, sulla possibile risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'Onu contro la repressione in Siria.