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Riepilogo lavori Consiglio regionale Sardegna: discussione sul collegato alla Finanziaria.

La seduta del Consiglio regionale pomeridiana si è aperta sotto la presidenza dellon. Claudia Lombardo. Allordine del giorno dei lavori il Disegno di legge 222/A parte I (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013). I lavori si sono aperti con lesame del Capo I bis Riordino del sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica.

 In apertura di seduta la presidente ha dato la parola allon. Gian Valerio Sanna (Pd). Lesponente dellopposizione ha definito come un errore di valutazione il Capo I bis. Rispondendo poi allintervento di questa mattina dellassessore regionale della Programmazione, Giorgio la Spisa, Sanna ha evidenziato che non sono tanto i dati sulla spesa dei fondi comunitari ad avere importanza, mentre  la cosa più preoccupante è il giudizio morale espresso dalla Commissione europea sulla nostra Regione.

Sanna ha ricordato che nella lettera ricevuta dal Commissario europeo viene evidenziato che la Regione non rispetta le regole nellutilizzo dei fondi e in più ci esortano anche a investire tali fondi con maggiore attenzione per creare sviluppo anziché usare il Por come un bancomat. Io credo che questa lettera richieda una risposta. E invece noi ci occupiamo delle edicole. Lesponente dellopposizione ha poi sottolineato la mancanza in Aula del presidente della Regione, Ugo Cappellacci, al quale avrebbe voluto chiedere di chiarire quale sia la sua posizione sulle energie rinnovabili. Dobbiamo smettere di bloccare gli incentivi, ha affermato lon. Sanna, gravando ancora economicamente sui cittadini sardi. In conclusione del suo intervento, Gian Valerio Sanna ha proposto allassessore La Spisa di azzerare il Collegato, recuperare le risorse per analizzare i settori veramente strategici, necessari per curare leconomia della nostra Isola.

Giudizio negativo sul Collegato alla manovra finanziaria è stato espresso anche di Chicco Porcu (Pd), che lo ha definito una zattera, unarca di Noè su cui tutti salgono, anche con le migliori intenzioni, ma con il risultato finale di far diventare questa legge un grande bazar. Mi chiedo cosa abbia a che fare il Piano casa sulle edicole con questo Collegato che sarebbe dovuto intervenire invece bene su pochi settori, ma fondamentali. Anche alla luce di quanto affermato dal presidente della Commissione Bilancio mi chiedo se sia il caso di appesantire o di alleggerire questo testo. Dobbiamo ha aggiunto - far crescere la cultura della crescita, degli investimenti. Poi, rivolgendosi a Paolo Maninchedda (PsdAz), lon. Porcu ha affermato che è necessario dividere le responsabilità da porre in capo alla maggioranza e allopposizione: Noi non ostacoleremo il lavoro costruttivo se sarà eliminata dal Collegato ogni voce non funzionale. Siamo disponibili ad affrontare insieme temi concreti per lo sviluppo. Se si cominciasse col ritirare questi articoli daremo a questAula la possibilità di concentrarsi su temi importanti, che sono contenuti in questo Disegno di legge. Ci possiamo, per esempio, concentrare su Abbanoa, su cui credo le nostre e le vostre idee siano convergenti.

In riferimento allarticolo in esame, che ha come riferimento il decreto legislativo 160 più noto come decreto Bersani, Roberto Capelli (Misto) ha osservato in apertura che si tratta di un provvedimento che introduce nel settore della distribuzione di prodotti editoriali significativi elementi di liberalizzazione. Il testo regionale, tuttavia, sembra essere andato un po oltre rispetto alla normative nazionale, ad esempio in materia di ampliamento delle superfici e della tipologia di prodotti da proporre alla vendita. Alcune parti del testo, poi, non sono state oggetto di concertazione con le associazioni di categoria e non appaiono del tutto chiare. Occorrono, in altre parole, emendamenti di aggiustamento, alcuni dei quali sono già allattenzione dellaula. Ma, a parte questi elementi di merito, secondo Capelli “è il momento di pensare alle entrate e smetterla di pensare alla spesa.

Nella pubblica amministrazione, ha aggiunto, la produttività non si misura solo col volume degli investimenti e dello sviluppo che si riesce a mettere in campo; conta molto, anche, la capacità di selezionare la spesa, eliminando il superfluo. Sotto questo profilo, ha precisato, il caso di Abbanoa è emblematico, perché non se ne conoscono i meccanismi di spesa e di gestione del personale interno, le procedure che regolano i rapporti con le aziende esterne. Forse un manager privato non avrebbe mai accettato lincarico di gestire Abbanoa, ha concluso, ma uno pubblico sì, perché non ha la capacità gestionale necessaria.

Tarcisio Agus (Pd), nel condividere tesi già sostenute da altri esponenti del centro-sinistra, ha ribadito che il collegato, complessivamente, non raggiunge lobiettivo di migliorare la situazione economica della Sardegna e certamente non raggiunge questo obiettivo nemmeno sul piano particolare attraverso alcune norme di liberalizzazione, peraltro assai discutibili, nel settore dei prodotti editoriali, che si vorrebbero trasformare in piccoli supermarket. Ben altre sono, a suo giudizio, le emergenze della Sardegna che dovrebbero essere affrontare con urgenza, a cominciare dal grande patrimonio pubblico costituito dagli ex bacini minerari dismessi ora gestito in regime commissariale. Un contesto di grande pregio purtroppo privo di un grande piano di valorizzazione e di interventi di bonifica non meno importanti, per motivi sanitari ed ambientali, di quelli relativi alle aree soggette a servitù militari. Soffermandosi poi sulla sanità, lOn. Agus ha ricordato le risorse statali per la riabilitazione, di cui sono state diffuse recentemente le linee guida elaborate dal Ministero e rivolte proprio alle regioni sottoposte a piano di rientro dalla spesa sanitaria, che la regione Sardegna non sembra in grado di utilizzare al meglio. (segue)