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Il Pdl riparte da Alfano che sarà nominato segretario unico.

Angelino Alfano sarà indicato questa sera "segretario politico" del Pdl nel corso dell'ufficio di presidenza del partito. E' quanto riferiscono diverse fonti
parlamentari del Pdl, secondo le quali i tre coordinatori, compreso il dimissionario Sandro Bondi, potrebbero restare in carica.

La decisione dovrebbe essere formalizzata entro pochi giorni da un Consiglio nazionale appositamente convocato e determinerebbe le dimissioni dell'attuale ministro della Giustizia, del quale prenderebbe il posto Maurizio Lupi. Tra i papabili c'era anche Fabrizio Cicchitto, ma l'interessato ha smentito categoricamente. "Non ho nessuna intenzione di fare il ministro - ha avvertito il capogruppo Pdl - Preferisco il lavoro in Parlamento come sto facendo".

"Non è che se arriva Alfano al posto di Verdini si fanno miracoli. Non ci sono bacchette magiche- dice Ignazio La Russa in una intervista al Messaggero - Il Pdl riparte solo se riusciremo a dare risposte alla gente". "Ho grande stima e un'amicizia personale con Angelino e, vista la sua giovane età, è una risorsa nella prospettiva di un partito che duri a lungo. Ma non è che se arriva Alfano al posto di Verdini, ci sono miracoli. Non esistono colpi di bacchetta magica, occorre un progetto e un'ampia condivisione. Se ci illudessimo che possa bastare cambiare un
coordinatore, un capogruppo o un candidato per risolvere tutto, saremmo
ingenui. E vivremmo in un universo parallelo".

Bondi si è dimesso da coordinatore. Si dimetterà pure lei? "Siamo tutti in discussione. Ma il caso di Bondi è a parte: da tempo viveva momenti difficili che l'hanno portato ad autoemarginarsi da alcuni ruoli, pur rimanendo una risorsa importante per il Pdl. Se qualcuno pensasse che le mie dimissioni e quelle di Verdini spostassero anche un solo voto, sarei pronto a discuterne. Allora però, ripeto, tutti dovrebbero mettersi in discussione: il governo, i capigruppo, i dirigenti, nessuno escluso. Credo però che il totonomine sia un approccio infantile". Secondo La Russa "deve cambiare molto. Serve un partito più efficiente, i gruppi parlamentari più presenti, il governo molto più attivo. I ministri finalizzati a tutelare anche le categorie che ci sostengono".