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“Per salvare le coste garanzia di scientificità agli interventi”: La Provincia di SS pronta a elaborare un manuale di gestione costiera coordinata.

Un tavolo tecnico e scientifico di coordinamento, costituito dalla Provincia, da otto comuni costieri, dai parchi dell’Asinara e di Porto Conte, Conservatoria delle coste, Camera di commercio, Cnr e Università di Sassari.

Sono queste in sintesi le forze messe in campo dalla Provincia di Sassari per far fronte al problema dell’erosione costiera nel nord ovest della Sardegna e illustrate dall’assessore provinciale alle Politiche ambientali Paolo Denegri durante il convegno “Salviamo il Mediterraneo, salviamo le nostre coste” svolto ieri nella sala consiliare del Comune di Stintino e organizzato dal Centro studi sulla civiltà del mare presieduto da Salvatore Rubino.

«Una situazione che – ha detto Paolo Denegri – tocca le coste da Poglina sino a Valledoria». Una scelta quella di creare un tavolo così ampio dettata dall’esigenza, per l’assessore provinciale, di evitare tre rischi metodologici: la fretta, la confusione e l’approssimazione. «Dobbiamo dare garanzia di scientificità al lavoro del Gruppo – ha ripreso l’assessore – che dovrà elaborare un sorta di manuale della gestione costiera coordinata».

Il lavoro della Provincia si affianca a quello messo in campo dalla Regione e che dovrà portare a realizzare il Piano d’azione delle coste. «Saranno definite le priorità di intervento sulle quali poi – ha detto Denegri – si dovranno spalmare i 46milioni di euro provenienti da fondi europei».

Nel monitoraggio e salvaguardia delle coste «Stintino è partito in anticipo e bene», ha sottolineato Denegri. Il Comune infatti nel 2005 ha affidato lo studio sulla spiaggia della Pelosa all’ex Icram ora Ispra. «Nei 33 chilometri di estensione costiera del nostro comune – ha detto il sindaco Antonio Diana che durante il convegno ha illustrato le azioni adottate dall’amministrazione a difesa della costa – abbiamo aree Sic di notevole pregio e per questo nel nostro Puc abbiamo inserito tre progetti speciali: quello su Ezzi Mannu che deve diventare un parco archeologico-agricolo-balneare, quello sulla Pelosa e quello sullo stagno di Casaraccio».

«Per quest’ultimo – ha detto Antonio Diana – abbiamo partecipato a un bando europeo Life per un importo di 2,5milioni che si conclude in questi giorni». Il piano consentirebbe di riqualificare l’area dello stagno senza sconvolgimenti, rendendo produttiva l’area con forme di pesca in grado di ridurre lo sforzo nell’area dell’Asinara e creerebbero posti di lavoro.

Ma è stato il progetto speciale sulla Pelosa quello sul quale il sindaco ha insistito di più, perché «l’amministrazione vorrebbe che diventasse un laboratorio ambientale e che facesse da punto di riferimento per gli altri».

Il sindaco ha quindi illustrato il progetto di eliminazione della strada asfaltata della Pelosa, che consentirebbe alle dune di ricompattarsi. «Un lavoro che potrebbe consentire di realizzare il nostro sogno – ha concluso – rivedere la spiaggia della Pelosa così come è nelle cartoline ingiallite di un tempo».

Al convegno hanno partecipato esperti di aree marine, di diritto internazionale, il presidente del parco dell’Asinara che ha garantito un potenziamento di quanto è stato fatto sull’isola, quindi il direttore del parco di Porto Conte, Vittorio Gazale, il giornalista Ninni Ravazza che ha portato l’esperienza della riserva naturale di San Vito lo Capo.

A margine del convegno sono stati premiati i bambini delle scuole elementari e medie di Stintino che hanno partecipato al concorso Immergiti nel Mediterraneo, organizzato dall’associazione Acquamarina che ha realizzato la mostra “Sguardi dal Mediterraneo” allestita nella nuova biblioteca comunale. Red-com