Ormai l’uomo delle notti brave del padrone di Arcore non ha più contatto con la realtà. È completamente estraniato dai tempi, dai fatti e pensa solo a difendersi attaccando sempre e comunque il pm e le procure italiane ed in special modo quelli che secondo lui lavorano solo per cercare di farlo finire in galere (cosa che certamente non avverrà mai)e, quindi, non si accorge dell’agonia della famiglie italiane (ma tanto non crediamo che gli interessi molto) e dei giovani che sono sempre più disperati e sempre più lontani dal mondo politico.
E ieri sera, a chiusura dei comizi per la compagna elettorale, il premier è stato accolto con una salva di fischi (e non acclamazione) quando è salito sul palco a Piazza del Plebiscito dove era in corso la manifestazione per la chiusura della campagna elettorale di Gianni Lettieri da applausi ma anche da molti fischi.
A Milano invece sfida finale a suon di celebrità a Milano fra Giuliano Pisapia e Letizia Moratti che giocano le ultime carte per convincere gli indecisi. Lui organizza un concertone stile Primo Maggio presentato da Claudio Bisio, che riempie piazza Duomo nonostante la pioggia.
Lei, come ultima mossa, annuncia buona parte della giunta, con dentro parte del governo (anche se nessun ministro) e nella sua giunta pare previsto il ritorno di Albertini, ex sindaco, futuro consigliere speciale con un ruolo che potrebbe riguardare l'Expo.
"Sarebbe opportuno che anche Pisapia indicasse la squadra" ha detto annunciando che se vincerà le elezioni, il vicesindaco sarà un leghista (il viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli) e della giunta faranno parte anche il sottosegretario all'Economia Luigi Casero (al Bilancio); il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi (alla Casa) e Paolo Del Debbio (alla Cultura). Il candidato del centrosinistra, però, non ha risposto se non per assicurare che i suoi assessori saranno "persone di cui i milanesi potranno fidarsi", la metà donne.
Nemmeno oggi i due si sono incontrati. "Non ho alcuna fiducia nell'attuale sindaco e non intendo cadere in un altro tranello", ha detto Pisapia in Rai spiegando perché ha rifiutato un nuovo faccia a faccia dopo quello in cui Moratti lo ha accusato di aver rubato un'auto senza dire che era stato assolto.
L'intervista dell'avvocato è stata registrata alle 9,30, quella del sindaco uscente mezz'ora dopo.
Pisapia non ha risposto alla sua lettera riservata di scuse, annunciando che lo farà privatamente.
Invece su Twitter, Giualiano Pisapia ha messo il nome degli artisti in scaletta stasera: Elio e le Storie Tese, Daniele Silvestri, Giuliano Palma e i comici Gioele Dix, Paolo Rossi, Debora Villa, Lella Costa e Antonio Cornacchione. A cui si aggiungeranno due sorprese. Sul palco, sono saliti anche Gad Lerner e Paola Greppi, nipote di Antonio il primo sindaco di Milano dopo la guerra. Giusto per dire che anche "il nonno se fosse vivo sarebbe qui".
Sulla cattedrale è apparso anche un arcobaleno, mentre il centrodestra - dopo il concerto di ieri finito fra le polemiche per il forfait di Gigi D'Alessio - ha organizzato tre feste in periferia con i Dik Dik, Little Tony e Fausto Leali.
Niente visita a Milano per Umberto Bossi. In mattinata è arrivato il ministro della Semplificazione Roberto Calderoli per dire che tocca ferro in vista del ballottaggio. "Comincio a toccare ferro e anche un po' le palle - ha spiegato -, perché una disgrazia del genere sarebbe proprio pesante per Milano".
Mentre dal palco di piazza Duomo, Pisapia ha fatto il suo discorso finale per dire "ci credo.
È arrivato il nostro tempo". "Potremmo dire concerti pieni, urne vuote. Me lo auguro" ha commentato il presidente della Lombardia, Roberto Formigoni.
A Napoli in volo palloncini arancioni, nastrini e magliette, cartelli e le bandiere dei partiti, quelli che lo hanno sostenuto fin dall'inizio e quelli con i quali ha stretto dopo "un patto elettorale" per vincere al ballottaggio.
Luigi de Magistris chiude alla rotonda Diaz la sua campagna elettorale con 15mila sostenitori in piazza. Per tirargli la volata finale, in città sono arrivati i leader di Sel Nichi Vendola e di Italia dei Valori Antonio Di Pietro, i segretari nazionali dei Verdi, Angelo Bonelli, e della Federazione della Sinistra, Paolo Ferrero, Ignazio Marino del Pd. Ma la piazza è per lui, l'ex pm che ha fatto "la campagna elettorale tra la gente", che ha ribadito più volte di "non essere il candidato del centrosinistra, ma di tutti".
Secondo gli organizzatori, le persone che ieri sera hanno preso parte alla chiusura della campagna elettorale dell'ex pm sarebbero stati oltre 15 mila.
Nel frattempo, poco distante, e dopo essersi sottoposto al solito restauro facciale, (vedi foto in alto il risultato finale) in un albergo del lungomare, il premier Silvio Berlusconi è arrivato per sostenere il candidato di centrodestra Gianni Lettieri. De Magistris, però, non si dice preoccupato e anzi sottolinea che "viene a fare campagna elettorale per me perché dirà di nuovo che chi mi vota non ha cervello e questo aumenterà il numero di persone che invece mi sceglieranno".
Ne teme che possano pesare i voti della camorra. "Credo che stiano mettendo in campo metodi, soldi e pressione camorristiche - dice - ma Napoli non si lascia comprare". "Non è un pecca essere magistrato, anche se non lo sono più perché ' ho deciso di fare il sindaco - afferma - lo è invece essere camorrista e farsi accompagnare come un bambino da un camorrista".
Detto questo, però, l'ex pm sottolinea che "oggi è il giorno della festa, della pace".
"Sono stato in giro per la città - ha detto ancora - e ho sentito la passione dei napoletani. Ricorderò questa campagna elettorale con grande entusiasmo, anche se questa seconda fase è stata segnata da polemiche". L'eurodeputato di Idv sottolinea che la mobilitazione dei cittadini "è stata una rivoluzione". "Dovendo dare un voto, ai napoletani do dieci", ha precisato. Di Pietro parla di "primavera che si affaccia alle porte". Una proposta alternativa fatta "dal centrosinistra e non solo" perché l'Idv aveva sottolineato "la necessità anche per il centrosinistra di fare uno scatto d'orgoglio". Per Vendola, il voto del ballottaggio "sarà un segnale di disobbedienza e ribellione alla classe di governo". "Perché - è la linea di tutti - vincere a Napoli servirà per dare una spallata al Governo Berlusconi".
Per Ferrero, al primo punto c'è "la questione morale" e a chi crede che con la vittoria di de Magistris ci sarà un soviet in Consiglio comunale, risponde che e' una "stupidaggine". "Ci manca solo - commenta - di vedere Berlusconi che va in giro con uno scolapasta in testa".
L'invito al voto arriva da Bonelli: "Vada a votare anche chi al primo turno non l'ha fatto o ha votato per Lettieri". Secondo Marino, la vittoria del centrosinistra servirà per impedire che la città "cada nelle mani del clan dei casalesi di Cosentino". Poi sul palco salgono attori, comici, cantanti e sulla campagna elettorale cala il silenzio che precede i giorni del voto.
In una piazza del Plebiscito che presenta ampi spazi vuoti è cominciato con cinquanta minuti di ritardo la manifestazione di chiusura della campagna elettorale del candidato sindaco di Napoli del Pdl Gianni Lettieri che culminerà nel concerto del cantautore partenopeo Gigi D'Alessio.
Gianni Lettieri ha fatto il suo ingresso nella piazza intorno alle 21,30 accolto dagli applausi dei suoi sostenitori: "Ho parlato brevemente con Berlusconi - ha riferito ai cronisti - mi ha detto che stava parlando bene di me nelle interviste che ha concesso in albergo e che era contento e soddisfatto di come stanno andando le cose". Dovrebbe essere lo stesso premier, dopo un breve intervento, a lasciare il proscenio a Gigi D'Alessio.