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Attentato in Libano, ucciso casco blu italiano. 4 feriti

Un militare italiano dell'Unifil è morto e quattro sono rimasti feriti - uno è gravissimo - nell'esplosione di un ordigno al passaggio di un convoglio nei pressi della città di Sidone, a circa 40 km a Sud di Beirut. La notizia è stata confermata dallo Stato maggiore della Difesa.

Le televisioni libanesi riferiscono inoltre del ferimento di un numero imprecisato di civili libanesi, mentre l'emittente Future Tv precisa che ad essere rimasto coinvolta nell'attacco dinamitardo è stato l'ultimo automezzo in un convoglio di quattro. L'ordigno, afferma la stessa tv, era stato piazzato dietro un guardrail di cemento e nelle immagini trasmesse si distingue chiaramente la targa dell'Unifil sul mezzo colpito. Secondo una prima ricostruzione, inoltre, l'esplosione ha avuto luogo lungo l'autostrada che porta dalla capitale verso la città portuale di Sidone.

"L'Italia è vicina ai suoi militari" impegnati nella missione Unifil alla quale "dobbiamo un contributo decisivo alla stabilità in una delle aree più sensibili della regione mediorientale", ha detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, esprimendo "dolore" e "profondo cordoglio" per i militari uccisi.

Solo pochi giorni fa, il 10 maggio, c'era stato il passaggio di consegne nel settore ovest della missione Unifil, in Libano, fra la brigata di cavalleria 'Pozzuolo del Friuli', tornata in Italia a conclusione della missione, e la brigata meccanizzata 'Aosta'.

Il Parlamento italiano ha autorizzato per questa missione la partecipazione di 1.780 militari.

L'Unifil in Libano fu creata nel 1978 con lo scopo di sorvegliare la frontiera tra Libano e Israele. La sua missione e' stata prolungata dopo la guerra del 2006 tra Israele ed Hezbollah.