"Stop agli esuberi, bisogna prima trovare un'intesa con i sindacati". In un'intervista
a Il Mattino il Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani dice la sua sulla vertenza Fincantieri, nella quale "bisogna puntare ad accordi concreti e condivisi, partendo dalla specificità della collocazione geografica dei cantieri italiani".
La convocazione del 3 giugno dei sindacati al dicastero dimostra che "il governo ha deciso di intervenire". Senza interventi precisi di riconversione, assicura Romani, "non ci sarà da parte nostra alcun avallo a licenziamenti o tagli all'occupazione".
"Sono crollati gli ordini - riconosce Romani su 'Il Mattino' - ma non la qualità. Il settore non è affatto destinato a scomparire dalla scena produttiva".
"C'è una crisi internazionale che colpisce la cantieristica come ogni altro
settore, ma quello che e' davvero singolare è che da un giorno a l'altro si annunciano impianti chiusi e le persone vengono licenziate. Mi sembra che ci sia stata una quasi provocazione che noi respingiamo", dice da parte sua il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni intervenendo a Mattino Cinque.
Il segretario della Cisl ha poi spiegato di essere "al fianco dei lavoratori" soprattutto "di realtà come Napoli dove ci sono difficoltà con la disoccupazione". Per questo, Bonanni si è detto pronto "a non mollare quel sito che da centinaia di anni costruisce navi" e dove "ci sono professionalità che vanno custodite". Per far ripartire il mercato del lavoro occorre "rimettere in moto l'intera società - ha sottolineato Bonanni -. Noi non siamo d'accordo con quello che succede oggi in Italia", dove, ha detto il sindacalista "c'è uno scaricabarile".
Per il presidente della regione Liguria Claudio Burlando, intervistato da Repubblica, Fincantieri è "un gruppo pubblico e se è vero che il piano lo fa l'azienda, è altrettanto vero che le scelte di politica industriale spettano al governo". Oggi sarà firmato un patto tra tutte le istituzioni locali per chiedere di non chiudere il cantiere, la stessa richiesta verrà fatta al governo in occasione dell'incontro del 3 giugno. "Poi chiederemo un mese di tempo per vedere cosa finisce nella rete", ha detto. Il riferimento e' ad un accordo con "Sace - spiega - Tesoro e Cassa depositi e prestiti che consente agli armatori che costruiscono in Italia di usufruire delle stesse condizioni finanziarie e di accesso al credito oggi praticate in Germania e Francia".