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Votata la fiducia alla Camera al dl omnibus

La Camera ha votato la fiducia al decreto omnibus con 313 sì e 291 no e due astenuti. Il dl omnibus contiene tra l'altro la moratoria sul nucleare. I presenti sono stati 606, due in più dei votanti, mentre la maggioranza richiesta era di 303 voti.

La fiducia posta oggi alla Camera sul dl omnibus, è la numero 43 per il governo Berlusconi IV in tre anni di vita. Il governo Berlusconi II, in carica dal 2001 al 2005, aveva posto 31 questioni di fiducia in poco meno di quattro anni. Il Berlusconi IV aveva ottenuto la fiducia, prescritta dalla Costituzione dopo la sua formazione, il 14 maggio 2008 alla Camera (335 sì, 275 no, un astenuto), e il 15 maggio al Senato (173 voti a favore, 133 contrari, 2 astensioni).

Nessuna novità è emersa dalle dichiarazioni di voto nelle posizioni dei vari schieramenti. L'opposizione tutta, a cominciare dal Pd, ha confermato il suo no al governo. Per i democratici, Pier Paolo Baretta ha sottolineato "la clamorosa marcia indietro del governo" sul nucleare augurandosi che il referendum si tenga comunque, nonostante il decreto.

Per l'Api è intervenuto Bruno Tabacci, rilevando che il governo ha chiesto la fiducia per "mettere il silenziatore ai contrasti nella maggioranza".

L'Italia dei Valori, con Antonio Borghesi, sostiene, con parole colorite, che "l'ora è finalmente giunta: fora da i ball, mister President!". No anche da Fli e Udc.

Il finiano Antonio Buonfiglio contesta le "scelte populiste" del governo, soprattutto sul nucleare mentre il centrista marco calgaro sottolinea che "la questione di fiducia ha impedito una seria riflessione sullo sviluppo del nucleare".

L'Mpa con Carmelo Lo Monte, parla di una "miscela di arroganza e mercanteggiamento" che viene da governo e maggioranza. La maggioranza si mostra invece compatta sul sì al governo. La Lega Nord, con Alessandro Montagnoli, sottolinea come "i cittadini chiedano di cambiare lo Stato e di fare le riforme" e il dl omnibus in questo senso "è uno sforzo importante".

Peppino Calderisi, del Pdl, ha chiarito che il decreto "non è uno scippo sul nucleare, non ci sono secondi fini" e "non si vuole eludere il referendum". Per quanto riguarda Iniziativa Responsabile Vincenzo d'Anna parla di una "opposizione populista e demagogica" che esprime "una critica preconcetta sul nucleare".

Dopo il voto di fiducia, oggi l'Aula dovrebbe proseguire i lavori fino alle 19, con l'illustrazione degli ordini del giorno.

La votazione finale sul provvedimento dovrebbe tenersi domani sera. 

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