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Immobili, Pier Mario Manca replica tra il sorpreso e il divertito a franco Cuccureddu e Antonello Palmas

«Se proprio vogliamo scomodare Totò, le amnesie dell’ex sindaco Franco Cuccureddu mi fanno pensare più a Lo smemorato di Collegno». Con questa battuta l’assessore provinciale del Patrimonio, Pier Mario Manca, replica alla presa di posizione di qualche giorno fa del consigliere regionale ed ex sindaco di Castelsardo, che a proposito della presenza del castello dei Doria nel piano delle alienazioni approvato dal consiglio provinciale aveva paragonato l’amministrazione provinciale a Totò che tenta di vendere la fontana di Trevi agli americani. «Cuccureddu è stato sindaco per dieci anni, non è possibile che non ricordi quante volte sia stato discusso il passaggio di proprietà dell’ex caserma, ora spazio museale, che si trova all’interno del castello – afferma l’assessore Manca – eppure, ora che finalmente quel passaggio si potrebbe concretizzare, l’onorevole casca dalle nuvole e contesta l’inserimento del castello nel piano di alienazione degli immobili».

La vicenda, secondo Pier Mario Manca, «è molto meno complicata e paradossale di come la si vuol fare apparire». Punto primo. «Il castello appartiene a Castelsardo e ai castellanesi, e noi vogliamo trasferire nelle loro mani la proprietà di un bene di cui, di fatto, dispongono già, come è giusto che sia». Come? «Cedendolo al Comune, in modo da mettere fine a una trattativa che va avanti da più di quindici anni, come non può non sapere chi ha amministrato Castelsardo per un periodo così lungo, come l’ex sindaco Cuccureddu», insiste l’assessore provinciale, secondo cui «per poter cedere un bene, dobbiamo per forza ricomprenderlo nell’elenco dei beni alienabili». E in quell’elenco, ovviamente, «non possiamo attribuirgli altro valore se non quello stimato dalla Demos al termine del monitoraggio effettuato su mandato di chi mi ha preceduto», prosegue Manca. «Ma questa è cosa ben diversa dal sostenere che abbiamo messo all’asta il castello di Castelsardo, quella di Cuccureddu è solo una battuta – conclude l’assessore provinciale – e per questo non posso che replicare con una battuta, tirando in ballo Totò e la sua simpatica interpretazione dello smemorato di Collegno». Nei prossimi giorni, è l’auspicio dell’assessore, Provincia e Comune di Castelsardo si incontreranno e riprenderanno a parlare più seriamente, carte alla mano, della questione.

Discorso a parte meritano, sempre secondo l’assessore Pier Mario Manca, le obiezioni sollevate a mezzo stampa dal consigliere provinciale del Psd’Az, Antonello Palmas. «Secondo l’ex assessore, che delle alienazioni si è occupato a suo tempo, l’atto approvato dal consiglio sarebbe illegittimo perché mancano alcuni beni della Provincia», commenta sorpreso Manca. «Mi sembra una contraddizione nei termini – dice – si chiama piano dei beni alienabili proprio perché indica i beni che l’amministrazione potrebbe essere interessata ad alienare, altrimenti avremmo dovuto inserire anche la sede di rappresentanza, in piazza d’Italia, o gli uffici di Baldinca». Tradotto, «se in quell’elenco non ci sono l’ex questura e gli stabilimenti della San Martino è semplicemente perché la Provincia non ha alcuna intenzione di disfarsene». Red-com