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Consiglio Sardegna: DL 222/A parte I – Disposizioni nei vari settori d’intervento (collegato alla manovra finanziaria 2011-2013) (2)

Roberto Capelli del Gruppo Misto ha voluto ricollegarsi alle riflessioni fatte dal collega Gian Valerio Sanna riguardo ai dubbi che lAula aveva posto sul caso del commissario straordinario del Comune di Olbia Mariano Mariani aggiungendo i riferimenti alle nomine dei direttori generali senza titoli e requisiti, citando anche la nomina del direttore generale della sanità. Per Capelli si tratta di una discussione politica: Laula non si è ancora svegliata sul fatto che noi dobbiamo essere gli attori principali del principio di legalità, invece siamo distratti.

In altra epoca ha ricordato lesponente del Gruppo Misto -  quando si verificavano casi come quelli lassessore competente si alzava dal proprio banco e rassegnava le dimissioni perché comprendeva che allora laula aveva il potere di dimetterlo. Questo passaggio si chiama democrazia. Capelli ha anche appoggiato latteggiamento del collega Sanna che lo ha preceduto nella discussione annunciando  di rendere impraticabili i lavori finché non ci sarà una risposta reale su questo emendamento. Sarò al fianco di quelli che vorranno ricostituire valori e principi seri e dignità per questassemblea.

Giulio Steri, Udc-Fli, ha voluto smorzare le polemiche  riportando la questione ai contenuti dellarticolo che è estremamente significativo e che riguardano la partita con lo Stato non solo sullarticolo 8 dello Statuto ma anche sul mancato trasferimento delle risorse. Per Steri si tratta di un emendamento estremamente importante proprio perché dà la possibilità allAula di esprimere la volontà di porre in essere una posizione di conflitto rilevante nei confronti dello Stato: Vi sono i presupposti per sollevare il conflitto di attribuzioni fin da ora, ha concluso Steri.

A prendere la parola poi lassessore allUrbanistica Nicola Rassu che ha voluto chiarire un equivoco sullemendamento 255. Rassu ha spiegato che lintendimento dellassessorato nel presentare quellemendamento è soltanto quello di richiamare lAula su una fondamentale questione di principio: la competenza della Regione Autonoma della Sardegna a legiferare in materia paesaggistica. Non si vuole in alcun modo favorire chicchessia ha affermato lassessore -  Ma solo per capire se questo Consiglio regionale ha potestà di legiferare in questa materia: una sentenza della Corte Costituzionale dice di sì. Rassu ha chiarito che la volontà del suo assessorato non è quella di entrare nella fattispecie del paventato abuso edilizio su cui si è espresso il Tar ma porre la questione di principio. Rispondendo agli attacchi della minoranza Rassu ha sostenuto che in questo non ci sono sfide anarchiche e eversive contro nessuna corte e non cè nessuna interferenza.

Adriano Salis, capogruppo dellIdv, nel prendere la parola subito dopo Rassu ha ammonito lassessore sul continuo utilizzo da parte della Giunta di strumenti come gli emendamenti agli emendamenti:  Non si possono inserire con emendamenti correzioni e  valutazioni di principio, è un trucchetto molto pericoloso. Sullarticolo 15 bis Salis ha sottolineato come articoli come questo facciano risaltare sempre di più il fatto che le competenze della Regione sono sempre disapplicate dallo Stato. Emendamenti come questi rischiano di essere un ululato alla luna. Salis ha poi fatto riferimento alle dichiarazioni rilasciate da Elio Vito sul referendum sul nucleare in Sardegna che per Salis presentano toni sprezzanti e offensivi nei confronti del popolo e delle istituzioni sarde.

La presidente Lombardo ha poi messo in votazione, tramite voto elettronico palese, larticolo 15 bis che è stato approvato con 38 voti favorevoli, 19 contrari e 1 astenuto.

Riprendendo il dialogo con lAssessore Rassu, Gianvalerio Sanna (Pd) suggerisce al rappresentante dellesecutivo di stare attento ai suoi uffici, perché le cose le cose non stanno come riferito allaula. In altre parole, ha detto Sanna, si sostiene che il piano paesistico regionale può essere modificato a prescindere da procedure di cambiamento fissate dallart. 144 del codice Urbani, con particolare riferimento alla concertazione istituzionale, ma questo è impossibile. Ci deve essere qualcuno, ha ironizzato Sanna, che ha un amore pazzesco per legge 4 del piano casa, ed è chi lha pensata, superando ogni livello di ragionevolezza.

In effetti, secondo lesponente del Pd, la seconda parte della legge 4 non è mai stata applicata per le stesse ragioni. Possiamo trovare una formula ma rispettosa delle leggi e della pianificazione, nellinteresse generale. Ma ci deve essere sempre lealtà e trasparenza, perchéla buona politica si regge sulla legittimazione reciproca.

Non si capisce bene cosa si debba riprogrammare, ha affermato con forza Francesca Barracciu (Pd). Evero invece che la spesa va completamente ristrutturata perché la situazione è insostenibile e non si risolve di certo affastellando norme su norme, senza chiarezza su entità e contenuti.

La verità, a suo giudizio, è che siamo di fronte ad un provvedimento inconsistente e inconcludente, che riflette la situazione di maggioranza, giunta e presidente, da cui emerge che non cè alcuna volontà di mettere mano davvero alle esigenze della Sardegna con  leggi strutturali. Molte norme, peraltro, hanno solo lobiettivo di rispondere a promesse elettoralistiche, ma sardi non ci credono più come hanno dimostrato le amministrative. E particolarmente preoccupante, inoltre, lassenza di una qualsiasi idea di rilancio dellazione di governo, segno che nemmeno la maggioranza crede in se stessa. Molti territori sono in sofferenza-ha dichiarato Barracciu citando il caso dellarea industriale di Ottana e delle zone interne, ed è ormai chiaro che la propaganda sparsa a piene mani dal centro-destra era vuota ed ha lasciato invasa la domanda di fondo, che è sul nuovo lavoro. Annuncia quindi voto contrario del suo gruppo. (Segue) Red