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Servitù militari: subito 5 milioni per l’area di Quirra.

Uno stanziamento di 5 milioni di euro annui fino al 2013, da utilizzare nelle aree interessate dalle attività del Poligono del Salto di Quirra, è stato sollecitato dal gruppo Sel-Comunisti-Indipendentistas in Consiglio regionale con un emendamento presentato al disegno di legge Collegato alla Finanziaria. Si chiede che la Regione, con il coinvolgimento delle amministrazioni locali, delle Asl, delle associazioni imprenditoriali e sindacali, intervenga urgentemente per contrastare il danno al territorio e alla popolazione provocato dalle attività militari. In particolare, il finanziamento dovrà servire: per approfondire le indagini ambientali ed epidemiologiche e per avviare le necessarie misure sanitarie e di bonifica; per impiegare imprese e manodopera locale; per iniziare una procedura di risarcimento a favore della popolazione e delle aziende colpite.

Il capogruppo Luciano Uras, sollecitando interventi seri per risolvere la questione delle servitù militari (“da anni  al centro del dibattito politico”), ha espresso forti dubbi sull’incidenza dell’intervento da 500.000 euro annunciato per Quirra dalla Giunta guidata da Ugo Cappellacci (“Immagino che sarà l’ennesimo pasticcio. Forse potranno pagare qualche camion per il trasferimento dei diecimila capi di bestiame”). Spiegando che cinque milioni sono una cifra “ridicola” rispetto a quello che “si spreca, ad esempio, per pagare qualche regata”, Uras ha  criticato il Consiglio che a marzo “non aveva saputo o voluto” approvare un ordine del giorno con il quale intervenire per contrastare “la presenza di un preoccupante tasso di inquinamento”: “Si è dovuti arrivare al sequestro, disposto dall’autorità giudiziaria, di quegli ambiti di territorio e a mettere in condizione di particolare crisi le produzioni, i lavoratori e gli imprenditori di quella zona”.

Claudia Zuncheddu ha aggiunto che le indagini epidemiologiche non servono più: “E’ sotto gli occhi di tutti. Lo Stato italiano ha espropriato ai sardi i suoi territori per piazzare poligoni e guadagnare un milione e 300.000 euro a giorno di esercitazione. Di fronte a questo elevato profitto, la salute dei sardi vale meno di zero”. La consigliera regionale ha contestato l’atteggiamento del Governo che “opta per deportare i pastori”: “E’ paradossale: le vittime continuano a pagare. E poi, chi tutela i militari che continuano a operare a Quirra? E’ un caso di follia totale”. La Zuncheddu ha ribadito la richiesta della completa smilitarizzazione di una Sardegna che, oltre ai danni da esercitazioni, paga per l’inquinamento industriale, per una carenza di controlli portuali sull’ingresso di materiale radioattivo, per l’assenza di verifiche sullo smaltimento dei rifiuti pericolosi come nel caso dell’ex Arsenale a La Maddalena, per l’assenza di prevenzione. Ha citato il risultato di un’indagine condotta su un campione di bambini a Carloforte: il 40% è affetto da tiroiditi.

Infine, Uras ha ricordato come le politiche alternative e verdi e il disinquinamento sarebbero una grande occasione di lavoro per i sardi: “Le malattie si curano. Non vale fare gli struzzi e non è possibile avere qualche consigliere regionale che mette la testa sotto la sabbia”.Red

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