Stop alla demolizione delle case abusive. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sceglie una radio napoletana, alla vigilia del suo arrivo nel capoluogo campano, per annunciare lo stop alle ruspe "fino alla fine dell'anno, per valutare la situazione e rimediare".
Immediate le polemiche, a partire dalla Lega, che si dimostra tutt'altro che entusiasta: "Berlusconi dovrà parlarne con noi", ha scandito Calderoli.
"Che sia a Napoli o in qualunque altra parte - secondo il ministro per la Semplificazione - se una casa è un abuso, e non ha potuto essere sanata dai condoni edilizi precedenti, la legge è la legge e la disposizione va fatta eseguire".
Duro anche il commento del Pd: "Da promotore della libertà a promotore dell'illegalità", sottolinea Pier Luigi Bersani. "E' uno splendido segnale - ha detto il leader del Pd - di coerenza con i temi della legalità, che sono così cruciali in aree come quella napoletana. Credo che con un presidente del Consiglio così, che va a picconare quel tanto di spirito civico che c'è ancora in Italia e quel tanto di rispetto delle regole in questo modo, non si può sapere dove si porterà l'Italia". "Credo sia veramente - ha concluso - un messaggio devastante".
Mentre gli ambientalisti del Pd, per bocca di Roberto Della Seta e Francesco Ferrani, scelgono la via dell'ironia: "Nelle vesti di imitatore, ormai quasi clone, di Cetto Laqualunque Silvio Berlusconi è più credibile dell'originale: adesso per racimolare qualche voto promette un decreto che fermerà le demolizioni delle case abusive. Ci sarebbe da ridere se queste gag non arrivassero da chi è ancora, speriamo per poco, presidente del Consiglio".
Legambiente a sua volta parla di "un provvedimento indecente, uno schiaffo alla lotta contro l'abusivismo che, come Sarno e Ischia insegnano, mina la sicurezza del territorio e mette a rischio la vita delle persone".
In ogni caso, ha annunciato il premier, il provvedimento è pronto, e sarà presentato presto in Consiglio dei Ministri, ma sarà illustrato "in anteprima" proprio domani a Napoli, città dove molto spesso proteste anche accese hanno accompagnato l'azione delle ruspe.