Amalia Schirru, deputato del Pd, in merito alla situazione di Equitalia, ha dichiarato: "Il dipartimento economia del Partito Democratico Nazionale ha assunto le proposte indicate nella Risoluzione presentata in Commissione Finanze, n. 7-00572, lo scorso 19 aprile 2011, a firma Strizzolo, Schirru, Calvisi, Fadda, Pes, Marrocu, Bellanova, Madia, Gnecchi, Berretta, Damiano, Arturo Mario Luigi Parisi, Melis, Vico, Mereu".
"Ci si propone quindi - ha proseguito la Schirru - di venire incontro alle imprese sarde in grosse difficoltà economiche a causa della scarsità di lavoro, delle crisi aziendali, della carenza di liquidità. Aziende impossibilitate a sostenere il pagamento dei debiti di natura contributiva, delle tasse di diversa natura e dei tributi comunali, aumentati a dismisura a causa degli interessi, delle sanzioni e degli oneri dell’aggio per Equitalia. Abbiamo chiesto che il Governo si impegni: ad assumere le necessarie iniziative dirette a una moratoria di un anno delle cartelle e del blocco delle sanzioni, fino all'esonero dal pagamento per un anno; all'accantonamento degli attuali studi di settore perché non veritieri in una situazione di crisi come quella attuale; alla riduzione dell'aggio al 3 per cento; a predisporre delle regole per il meccanismo di compensazione oggi esistente tra Equitalia e Agenzie delle entrate, anche tra Equitalia e la pubblica amministrazione".
"Punti imprescindibili che saranno oggetto di ulteriori emendamenti al DL sviluppo, - ha concluso il deputato - attraverso cui misureremo la reale volontà del governo di invertire la politica di sostegno alle piccole e medie imprese presenti soprattutto in Sardegna, nelle aree di maggior crisi occupazionale come le province sarde di Cagliari, del Sulcis e del Medio Campidano. Imprese che per competere hanno bisogno di misure concrete, come sgravi e incentivi, per creare fusioni, per creare un sistema capace di competere con i maggiori prezzi per la produzione e trasporto dati dallo stato d’insularità con le altre del territorio italiano". Red.
