Si è concluso a Cagliari l'Idromostro Tour, organizzato dalla Associazione "Liberiamo l'Acqua", che ha toccato da sabato scorso Tempio, Porto Torres, Sassari, Nuoro, Oristano, Tortolì, Serramanna e Santadi.
"Siamo nell'imminenza di una doppia catastrofe, di un idrodisastro e di un eurodisastro: Abbanoa è al precollasso e si avvia ad avere problemi ben più seri di quelli denunciati in questi mesi", ha detto il Presidente della Provincia di Nuoro Roberto Deriu, promotore della Associazione Liberiamo l'Acqua.
"Siamo preoccupati, per questo abbiamo invitato i cittadini a scrivere una cartolina al Presidente Cappellacci, perché si attivi per evitare questi disastri: Abbanoa è come una diga che sta contenendo con fatica i suoi enormi debiti grazie al tamponamento regionale e non certo agli incassi dalle tariffe. Vediamo che la diga sta cominciando a cedere e sta per crollare. Da tempo – ha continuato Deriu – abbiamo sostenuto che le diseconomie causate da un ambito non ottimale come quello sardo non erano solo un fatto estetico ma un vero problema economico: ora siamo al disastro, che diventerà economico, sociale e infrastrutturale. Il problema idrico sardo ha le sue particolarità, e deve essere affrontato in tempi brevissimi per tentare di evitare un cataclisma di dimensioni inedite".
"L'idromostro rappresenta la tragedia che vive la Sardegna – ha detto il Presidente dell'Associazione Paolo Sanna – e in migliaia hanno raccontato ai nostri banchetti il disagio ed i disservizi generati dal gestore costretto ad occuparsi di un ambito che non è assolutamente ottimale. Abbiamo raccolto tremila firme che si sommano alle 22mila raccolte nei mesi scorsi: servono per premere sul consiglio regionale perché in tempi rapidissimi si arrivi all'approvazione della legge di riordino per la gestione del servizio idrico. Crediamo che la proposta di legge della giunta regionale non risolverà i problemi ed anzi li acuirà perché non prende in esame la dimensione degli ambiti e cristallizza la situazione attuale".
"La nostra proposta di legge – ha spiegato Cesare Moriconi, consigliere regionale del Pd e primo firmatario della seconda proposta di legge sul riordino del servizio idrico - riporta il potere di indirizzo, ora in mano della Regione, in mano agli enti locali ed obbliga la giunta regionale ad incaricare un comitato tecnico per la definizione degli ambiti che dovranno essere ottimali da un punto di vista economico e non ideologico". Com.