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Sinistra ecologia e libertà, Comunisti, Indipendentistas sugli emendamenti al collegato alla finanziaria e la campagna per il SI al referendum sul nucleare

“Sosteniamo in modo convinto il SI al referendum sul nucleare e, per quanto riguarda la Sardegna, chiediamo al più presto un piano energetico regionale caratterizzato per la scelta a favore delle energie rinnovabili e pulite”. Lo ha dichiarato l’On. Luciano Uras (Sinistra, ecologia e libertà, Comunisti, Indipendentistas) illustrando in una conferenza stampa la posizione del partito sul referendum regionale del 15 e 16 maggio prossimi.

Uras si è poi soffermato su alcuni emendamenti “a costo zero” che il suo gruppo presenterà sul collegato alla finanziaria, uno dei quali riguarda proprio le problematiche ambientali. “Si tratta-ha spiegato l’On. Uras-di creare un coordinamento a livello regionale fra tutte le strutture pubbliche che si occupano di prevenzione e di gestione delle emergenze ambientali. Se la regione avesse avuto una struttura di questo tipo, i problemi verificatisi a Porto Torres, Portoscuso e nelle stesse aree sottoposte a servitù militari, sarebbero stati affrontati in modo più rapido ed efficace.”

Il gruppo-ha proseguito Uras-proporrà anche altri emendamenti: per il ripristino del controllo preventivo di legittimità sugli atti della regione e degli enti locali, l’abolizione della direzione generale del personale, e l’estensione anche ai soggetti aggiudicatari di contratti in materia di pubblicità istituzionale e comunicazione, dell’obbligo di certificare la regolarità del trattamento retributivo e previdenziale dei propri dipendenti.

L’On. Massimo Zedda, dopo aver polemizzato con il Presidente della regione Cappellacci, “per aver promesso risorse ad un candidato sindaco anziché a tutta la città di Cagliari”, ha affermato che l’occasione del referendum va colta “anche per lanciare una idea di città non solo denuclearizzata, ma che vuole investire sulla riqualificazione del patrimonio edilizio  e su nuove tecniche costruttive fondate sul risparmio energetico e la sostenibilità ambientale.”

Questo approccio al problema energetico, ha precisato l’On. Zedda, “va oltre l’urbanistica perché è fortemente legato, ad esempio, alla questione dei rifiuti. Dalla raccolta differenziata al riuso di alcuni materiali si possono creare le condizioni per migliorare la qualità della vita nelle aree urbane e creare anche nuovi posti di lavoro grazie all’innovazione tecnologica e all’utilizzo di nuove professionalità”.

Michele Piras, coordinatore regionale di Sinistra, ecologia e libertà, ha infine sottolineato che, sul nucleare, “è positivo constatare la presenza di un fronte del SI esteso praticamente a tutto l’arco parlamentare, però bisognerebbe spiegare perché si è contro l’energia atomica in Sardegna e, invece, la si difende a Roma.”

La sostenibilità ambientale-ha continuato-è un problema globale “e non ci si può proclamare contro l’energia nucleare per poi fare politiche di segno opposto sui rifiuti o sulle bonifiche dei siti industriali inquinati. Per questo il referendum sardo avrà un valore nazionale, ma anche generale nel senso che aprirà la strada ad una complessiva inversione di tendenza”.