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Lutto al Giro d’Italia: muore il belga Weylandt

E' morto Wouter Weylandt, il corridore belga di 25 anni caduto a 20 km dalla fine della 3/a tappa del Giro d'Italia. Lo ha riferito Rai Sport nel corso della diretta televisiva. Drammatica caduta per Wouter Weylandt. Il belga della Leopard-Trek è caduto a una ventina di chilometri dal traguardo della terza tappa in un tatto in discesa. Il corridore e' rimasto immobile a terra, gli è stato praticato il massaggio cardiaco ed è arrivata l'ambulanza.

I soccorritori hanno subito tagliato il cinturino del casco. E' stato chiamato l'elicottero del 118 che e' partito da Genova e si è portato sul posto dell'incidente ma ha avuto difficoltà nell'atterraggio.

Dal momento della caduta di Wouter Weylandt nella discesa del Passo del Bocco a circa 25km dal termine la tristezza è calata sul Giro d'Italia. All'arrivo come in sala stampa le facce di corridori, appassionati e giornalisti sono velate di tristezza e di tensione per le condizioni del corridore del Team Leopard Trek. Secondo le prime ricostruzioni il belga avrebbe toccato con il pedale sinistro contro un muretto e questo avrebbe provocato la caduta lo riferisce Rai Sport.

 Nato a Gand il 27 settembre 1984, Wouter Weylandt si avvicina da giovanissimo all'atletica e al triathlon, per poi dedicarsi al ciclismo. Sulle due ruote diventa professionista nel 2005, nelle file della Quick Step. Velocista, si fa notare nello stesso anno vincendo la sua prima corsa da professionista, la Grand Prix Briek Schotte. Nella stessa stagione ottiene buoni piazzamenti, tra cui la vittoria della classifica a punti del Giro della Polonia.

Tra gli altri successi di Weylandt, una tappa del Giro del Belgio nel 2005 e una all'Eneco Tour nel 2007. Nello stesso anno si aggiudica anche la terza tappa della Tre Giorni della Fiandre Occidentali. Nel suo curriculum anche una tappa alla Vuelta di Spagna nel 2008.

Lo scorso anno il velocista belga vince la terza delle tre tappe olandesi del Giro d'Italia, dove si ritira alla 12esima tappa. All'inizio del 2011 passa nelle file del Team Leopard, con il quale si presenta alla corsa rosa.

 "Abbiamo tentato la rianimazione, facendo tutto quello che si doveva fare.
Purtroppo, dopo una quarantina di minuti, abbiamo sospeso tutto. Ho avuto il conforto del 118 che ci ha detto che era inutile insistere nella rianimazione". Il professor Giovanni Tredici, responsabile del servizio medico del Giro d'Italia,
ricostruisce così gli ultimi istanti di Wouter Weylandt, deceduto a seguito della grave caduta avvenuta nella discesa del Passo del Bacco, a 20 km dalla conclusione della terza tappa da Reggio Emilia a Rapallo di 173 km. "C'è stata una caduta la cui dinamica è stata ricostruita dalla polizia stradale - prosegue Tredici - Siamo arrivati immediatamente, eravamo dietro il gruppo, e lo abbiamo trovato in stato di incoscienza con una frattura della base cranica e frontale abbastanza estesa e il massiccio facciale compromesso. Weylandt è stato assistito dai rianimatori al seguito della corsa e nonostante questo soccorso immediato non c'è stato nulla da fare".