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Mostrati a Washington i video sequestrati a bin Laden

Se il mondo voleva la prova che Osama bin Laden era davvero il capo di Al Qaeda ed era davvero nascosto ad Abbottabad, "ora ce l'ha": il Dipartimento della Difesa americano ha reso pubblici cinque video del leader di al Qaeda sequestrati nel suo rifugio in Pakistan in cui Osama compare o nell'atto di pronunciare nuovi messaggi, oppure nell'atto di guardare video di se stesso, precedentemente registrati, nel chiaro tentativo di montare nuove immagini.

Secondo il Pentagono, dal materiale sequestrato emerge "in modo chiaro" che Osama bin Laden aveva ancora il pieno controllo di al Qaeda, e che il suo nascondiglio di Abbotabad fungeva "come un vero centro di comando".

"Il compound di Abbottabad era un comando attivo, un centro di controllo per il leader di Al Qaida, ed e' chiaro che lui non era solo uno stratega del gruppo" ha affermato uno dei dirigenti del Pentagono nel rendere pubblici i video. Il materiale e' "il piu' importante mai sequestrato". Ha permesso di accertare "senza alcun dubbio" che Osama bin Laden da quel remoto angolo del mondo reggeva ancora le fila dell'organizzazione terroristica.

Per il Pentagono, infatti, "il materiale finora esaminato mostra quanto Bin Laden continuasse ad essere un leader attivo all'interno di al Qaeda, fornendo strategie, dando al gruppo istruzioni di carattere sia tattico, sia operativo" hanno sottolineato al Pentagono.

In uno dei video, chiaramente girato da un'altra persona alla quale il leader di al Qaeda da' consigli di ripresa, bin Laden compare seduto a terra davanti a un monitor. Ha in mano un telecomando, in testa un berretto di lana e sulle spalle una coperta. Appare 'vecchio', la barba lunga e bianca, soprattutto se paragonato con il bin Laden che compare sul monitor, un bin Laden 'giovane', armato, ripreso nell'atto di scendere lungo un sentiero di montagna.

Il filmato del bin Laden vecchio è stato realizzato in una stanza disadorna, con cavi elettrici collegati a prese di fortuna. Nel video compare per un istante anche la fotografia del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, affiancata ad una immagine dello stesso leader di Al Qaeda.

Obama compare poi - per pochi istanti - anche in un altro spezzone dello stesso video, mentre il 'vecchio' bin Laden continua a lavorare con il telecomando in quello che appare essere il tentativo di montare un nuovo messaggio.

Negli altri video sequestrati ad Abbottabad, bin Laden appare invece molto più giovane, la barba completamente nera (tinta?), vestito con il tradizionale copricapo e una tunica bianca o color oro. Il leader di al Qaeda appare nell'atto di registrare un messaggio.

 Il Pentagono ha reso pubbliche solo le immagini, ma non l'audio dei cinque video, per evitare di diffondere le parole del leader di al Qaeda. Il materiale sequestrato da' agli Usa ragioni sufficienti per ritenere che bin Laden, per quanto invecchiato, avesse ancora il pieno controllo di al Qaeda.

Difficile invece prevedere chi gli subentrerà. Se sarà o meno l'attuale numero 2, Ayman al-Zawahri "è una questione che rimane aperta" hanno commentato al Pentagono. "Abbiamo indicazioni secondo cui in certi ambienti del gruppo (Zawahri) non è popolare".

Per il presidente Hamid Karzai, che ha voluto coinvolgere i Talebani nel processo di riconciliazione, gli insorti, attaccando i civili, stanno tentando di nascondere la loro sconfitta dopo l'uccisione di bin Laden domenica scorsa in un blitz delle forze speciali americane ad Abbottabad, in Pakistan.

E secondo un ufficiale della polizia di Kandahar citato dalla Bbc, gli attacchi di oggi sono da ricollegare alla fuga, il mese scorso, di 500 prigionieri, tra i quali molti Talebani, dal carcere principale della città. "Se 106 comandanti dei Talebani - ha detto a condizione di anonimato - non fossero scappati dalla prigione, attacchi come questi non sarebbero stati sferrati".