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Schirru (Pd), nuova proposta di legge su Talidomide.

Amalia Schirru, deputato del Pd, ha annunciato la sua nuova proposta di legge dichiarando: "Ho presentato ieri con i colleghi del Partito Democratico e dell’Idv, una proposta di legge che interviene sulla modifica dell’articolo 31, comma 1-bis, del decreto legge 30 dicembre 2008, n. 207, convertito in legge 27 febbraio 2009, n. 14, al fine di estendere a tutto il 1958 il periodo a cui fare riferimento per ottenere l'indennizzo previsto dalla legge per i talidomidici".

"L'articolo 31, comma 1-bis, del decreto-legge n. 207 del 2008, - ha spiegato - dispone che l'indennizzo viene riconosciuto agli affetti da sindrome da talidomidenati dal 1959 al 1965. Il farmaco contenente la talidomide fu introdotto nel mercato europeo nel 1957 e ritirato nel nostro Paese nel 1962 dopo che fu accertata inequivocabilmente la correlazione fra la sua assunzione e le gravissime malformazioni che determinava a carico dei nascituri".

"Tuttavia, - ha proseguiot il deputato - si è avuta notizia di alcuni respingimenti delle richieste di indennizzo, avanzate per le gravi malformazioni causate dal talidomide in quanto nati nel maggio del 1958. Nella legge su richiamata è stato previdente indicare l'anno 1965 in quanto tale farmaco, che aveva una scadenza di 36 mesi, può essere stato venduto e distribuito entro tutto questo periodo, mentre sarebbe necessario indicare l'anno 1958 come periodo iniziale di possibile assunzione del farmaco. Anche per le Commissioni mediche indicate dalla legge, sono facilmente attribuibili le cause delle gravi malformazioni nei soggetti nati dal 1958 al 1965".

"Ci auguriamo - ha concluso la Schirru - il  sostegno della maggioranza e del governo per sanare una situazione che esclude persone che hanno contratto la malattia le cui difficoltà dovute alle malformazioni sono manifeste e sono le stesse dei nati un anno dopo. Si tratta inoltre di uniformarsi alle norme degli altri stati europei che sostengono le persone colpite da talidomide non solo con indennizzi di riparazione del danno ma con più interventi riconoscendo la gravità della disabilità prodotta specie agli arti superiori braccia, mani, fondamentali per  le attività quotidiane e della cura della propria persona". Red.