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Riepilogo generale dei lavori del Consiglio regionale della Sardegna (3)

Per la replica finale ha quindi preso la parola il Presidente della regione Cappellacci ringraziando in primo luogo lassemblea per il contributo che ha saputo dare al dibattito. Chiedendosi se questo momento possa essere considerato storico Cappellacci ha risposto in modo affermativo, ma solo se saprà davvero esprimere la posizione unanime di tutto il consiglio regionale.

Il Presidente, dichiarando di voler rinunciare a rispondere alle tante specifiche sollecitazioni emerse dalla discussione, ha poi proposto allassemblea una sua sintesi, articolate in una serie di punti.

Lintervento che abbiamo messo in campo attraverso la Saremar-ha affermato-deve essere considerato contingente e sperimentale; tuttavia ha colto nel segno come dimostra il nervosismo degli armatori. Abbiamo sollevato il problema nel modo giusto e siamo sulla buona strada. Rispondendo alle critiche di Confindustria, Cappellacci ha detto che lazione della regione è stata anche di supplenza, nel senso che ci si è dovuto sostituire ad una classe imprenditoriale che poteva e doveva fare di più.

In altre parole, la regione ha voluto dimostrare che rispetto al problema dei trasporti marittimi c’è unaltra strada possibile, anche se i rischi sono altissimi e le scelte effettuate non risolvono tutte le questioni aperte.

Infine, sulla vicenda della privatizzazione della Tirrenia, il Presidente della regione ha rivendicato con determinazione la volontà della Sardegna di partecipare alla gara anche perché si parla di rotte assistite da contributi pubblici che andranno a scadenza sui quali peraltro lUnione europea ha più volte ribadito la sua posizione nettamente contraria. Anche questo è uno scenario al quale dobbiamo prepararci. Quanto poi alla possibilità di far valere nelle sedi istituzionali lart. 14 dello Statuto che prevede il passaggio alla regione di tutti i beni mobili e immobili dismessi dallo Stato, Cappellacci ha evidenziato i complessi problemi giuridici (soprattutto per quanto riguarda i diritti dei terzi e dei creditori) di una società, come la Tirrenia, sottoposta ad una procedura concorsuale, ma ciò che conta è lautorevolezza del mandato politico che chiedo al consiglio regionale. Dimentichiamoci per un attimo dei comunicati stampa e degli ordini del giorno e concentriamoci sullinteresse generale dei sardi.

Al termine della replica del Presidente della regione, la seduta è stata sospesa per una riunione della conferenza dei capigruppo incaricata di predisporre un documento finale da sottoporre allassemblea.

Alla ripresa dei lavori la presidente Lombardo ha annunciato la presentazione del quarto ordine del giorno. Gli ordini del giorno 1 (sardisti) e 3 (Mario Diana, Steri, Vargiu e Cuccureddu) sono stati ritirati.  Bocciato lordine del giorno n. 2  (Bruno e più)  (Presenti 59, votanti 57, sì 22, no 35, 2 astenuti).

Lordine del giorno n. 4  (Mario Diana, Steri, Giacomo Sanna, Cuccureddu, Capelli ) dà mandato alla giunta regionale di dar seguito alla deliberazione della giunta regionale del 26 aprile 2011 relativa allintervento  di carattere sperimentale ed urgente, per tre mesi, dal 15 giugno al 15 settembre tesa a fronteggiare il fenomeno dellaumento repertino ed ingiustificato delle tariffe marittime, di porre in essere tutte le iniziative finalizzate a garantire la partecipazione della Regione alla trattativa privata tesa alla vendita della Tirrenia spa, e di porre in essere  tutte le ulteriori iniziative di carattere politico idonee al trasferimento dei beni della compagnia di navigazione Tirrenia spa alla Regione Sardegna, valutando anche lapplicabilità dellarticolo 14 dello Statuto.

Intervenendo per dichiarazione di voto, il capogruppo del Pd Mario Bruno ha affermato che il documento del centro destra contiene molte considerazioni condivisibili. Tuttavia-ha precisato-manca lindicazione di una vera politica sul trasporto marittimo che vada al di là della soluzione strutturale.

Siamo e restiamo favorevoli alla partecipazione alla gara-ha aggiunto il capogruppo del Pd-ed anche ad esaminare le soluzioni possibili per verificare lapplicazione dellart. 14 dello Statuto ma riteniamo che non sia possibile che la regione sarda rinunci ad una prospettiva credibile e concreta su un problema così importante, quindi ci asterremo. Anche perché siamo convinti che di continuità territoriale torneremo presto a parlare.

La presidente Lombardo ha dato la parola allon. Pierpaolo Vargiu (capogruppo dei Riformatori sardi Liberaldemocratici) che ha chiesto che venisse cancellata la sua firma dallordine del giorno 4, messa per errore. Lon. Vargiu ha chiesto inoltre la votazione per parti: la prima su tutta il testo, tranne il punto 3, su cui ha annunciato voto favorevole, e la seconda sul punto 3 su cui ha annunciato lastensione perché su questo punto noi Riformatori non siamo daccordo. Successivamente anche lon. Adriano Salis (capogruppo dellIdv) e lon. Luciano Uras (capogruppo di Sel Comunisti Indipendentistas) hanno annunciato il voto di astensione.

La presidente Lombardo ha messo quindi in votazione lordine del giorno n. 4, escluso il punto 3, che è stato approvato (37 favorevoli, 1 contrario, 22 astenuti). Approvato subito dopo dallAula anche il punto 3  (33 favorevoli e 27 astenuti).

I lavori sono stati sospesi e riprenderanno questa mattina alle 10 con lesame del DL 222/A parte I disposizioni nei vari settori di intervento (Collegato alla Manovra finanziaria 2011-2013). Com