Richiesta di rinvio a giudizio per 19 imputati, tra cui l'ex provveditore alle opere pubbliche Angelo Balducci, il suo successore Fabio De Santis, il funzionario
Mauro Della Giovampaola, l'imprenditore romano Diego Anemone e l'ex capo del dipartimento di protezione civile Guido Bertolaso, nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta della Procura di Perugia sul G8 e i cosiddetti 'Grandi eventi'.
Facendo riferimento alla versione difensiva di Bertolaso, i Pm rilevano che "se si può convenire sulla circostanza che questi non abbia approvato almeno formalmente e direttamente atti aggiuntivi, tuttavia la condotta corruttiva emersa nella fase delle indagini si colloca nell'alveo giurisprudenziale che riconosce l'addebito nell'avere accettato promesse e ricevuto utilità in modo unitario, nel senso della riconducibilità delle stesse alla medesima fonte, anche in funzione di una pluralità di atti da compiere, per cui il reato si configura come una condotta pressoché unitaria, pur in presenza di una pluralità di utilità che realizzano solo elargizioni già tacitamente convenute".
Nella richiesta di rinvio a giudizio si parla di "sistematica violazione delle regole che caratterizzava la gestione dei cosiddetti Grandi eventi". I pm ritengono poi che "la scelta della procedura d'urgenza e di una determinata impresa per effetto della ricezione o della promessa di denaro o di altre utilità integra la violazione di doveri d'ufficio, che impongono la disinteressata valutazione della situazione
concreta".
Sono state separate, invece, le posizioni del procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro, del figlio, Camillo e dell'architetto Angelo Zampolini, che hanno chiesto il
patteggiamento. Richiesta su cui la procura di Perugia ha dato parere positivo. E' stato proprio per il coinvolgimento nell'inchiesta del magistrato romano che il fascicolo sul G8 e i "Grandi eventi" è passato alla procura del capoluogo umbro, competente a indagare sui colleghi romani.