In apertura di seduta, la Presidente Lombardo comunica che è pervenuta la richiesta del Presidente della Regione di poter riferire all’aula sulla problematica del caro-traghetti, ai sensi dell’art. 120 del Regolamento del consiglio. Di conseguenza, ed in base a quanto stabilito dalla conferenza dei capigruppo, è stato riformulato l’ordine del giorno dei lavori che prevede l’esame di alcune mozioni per la sessione antimeridiana, le dichiarazioni del Presidente della Regione per il pomeriggio e l’inizio dell’esame del collegato alla finanziaria per la seduta di domani.
La Presidente apre quindi la discussione generale sul primo punto all’ordine del giorno, la mozione 117 dando la parola Francesca Barracciu (Pd), primo firmatario di una mozione sui problemi dello spettacolo.
Nel suo intervento, Barracciu ha inquadrato temporalmente il contesto in cui è nata la mozione, caratterizzata dai pesantissimi tagli alla cultura operati sia dal governo nazionale che dalla finanziaria regionale. “Ora la dotazione finanziaria è stata ripristinata-ha precisato-ma questo non solleva la regione dalla responsabilità di operare in modo strutturale per rilanciare un settore in cui lavorano circa 3000 persone suddivise in 124 aziende”. Il problema più importante, secondo l’esponente del Pd, “è quello di far uscire il settore dalla precarietà e dall’instabilità che ne limita fortemente lo sviluppo, ed è quello che avevamo cercato di fare nella precedente legislatura”. Solo aprendo queste nuove prospettive-ha aggiunto Barracciu-sarà possibile impostare programmi a medio e lungo termine e mettere il settore nelle migliori condizioni per esprimere tutte le sue potenzialità.”
La cultura-ha poi sostenuto Barracciu- può e deve diventare un settore strategico per lo sviluppo della società sarda, a differenza di quanti, come il Ministro Tremonti, pensano che “con la cultura non si mangia”. Avviandosi alla conclusione, l’esponente del Pd ha invitato l’Assessore “a non disperdere il buon lavoro fatto nella scorsa legislatura, auspicando che come accaduto in occasione del ripristino dei fondi, si arrivi ad un forte impegno unitario.”
Successivamente ha preso la parola Tarcisio Agus, che definito il tema in discussione “solo apparentemente labile rispetto alle situazioni drammatiche che solitamente siamo chiamati ad affrontare, ma non è così.” Rilanciare la cultura nella nostra regione-ha affermato-è importante perché è un veicolo “eccezionale” per diffondere la nostra identità più profonda ed autentica e la nostra lingua. Agus ha poi messo l’accento sul ruolo del teatro, “composto esclusivamente da numerose associazioni che fanno puro volontariato ma assolvono un compito di grandissimo valore anche nel difficile processo di creazione di una lingua sarda comune. Occorre piuttosto allargare la diffusione del teatro dialettale nella società sarda.” Non meno significativo, a giudizio dell’esponente del Pd, il ruolo del cinematografia, con grossi problemi ma comunque vivace e capace di “portare l’immagine della Sardegna nel mondo, del suo ambiente, della sua cultura, della sua storia millenaria e, per molti aspetti, ancora da scoprire”.
Sempre in materia di cinema, Agus ha richiamato l’attenzione dell’assemblea su un altro problema, quello della difficoltà della Sardegna di non potersi proporre come “scenario” naturale per la realizzazione di prodotti di qualità. “Molto spesso-ha osservato-anche quanti arrivano dall’esterno non trovano strutture di supporto”.
Nel suo intervento Giampaolo Diana, vice capogruppo del Pd, si è unito alla collega Barracciu nel ringraziamento alla commissione Bilancio per quanto fatto sul settore dello spettacolo in questo periodo. Un settore che, a parere di Diana, presenta difficoltà non inferiori a quelle di altri comparti. “E’ un comparto in cui si è assistito a un’assenza di programmazione – ha sottolineato l’esponente dei Democratici - ed è in questo che deve essere coinvolto il Consiglio regionale ma soprattutto la giunta che deve lavorare insieme a tutte le rappresentanze del mondo della cultura e dello spettacolo sardo”. Secondo Diana è necessario recuperare un confronto vero e serio sulla legge 18 del 2006 che ha rappresentato il tentativo da parte del Consiglio di dotarsi di uno strumento di programmazione che però per Diana non è stato sufficiente e non è stato attuato. Il vice capogruppo del Pd rivolgendosi all’assessore Sergio Milia ha domandato le intenzioni dell’esecutivo riguardo alla stesura di una nuova legge. A questo riguardo per Diana si può ripartire dalla base della legge 18 per migliorarla ed emendarla. Diana ha poi chiesto notizie in merito al comitato e all’osservatorio istituito da quella legge, sui fondi Por e sugli enti lirici di Cagliari e Sassari.
Adriano Salis, capogruppo dell’Idv ha voluto esprimere la soddisfazione propria e di tutto il gruppo per aver attivato un intervento immediato per porre rimedio ai tagli del settore con il recupero dei fondi. Salis ha sottolineato la valenza fondamentale dell’aspetto occupativo per l’isola in questo settore. Per l’esponente dell’Idv la cultura rappresenta “un nuovo modello di sviluppo per la Sardegna che ruota intorno alle capacità artistiche e intellettive e per questo si dovrebbe avviare un’inversione di tendenza rispetto alle politiche degli ultimi anni”. Salis ha ribadito come anche il mondo dello spettacolo si debba considerare come una grande impresa economica da tutelare che crea un miglioramento complessivo dell’ambiente e della società. “E’ necessario attivare una programmazione che possa vedere la regione utilizzare al meglio le indicazioni della legge sullo spettacolo – ha sottolineato il capogruppo dell’Idv - siamo convinti che il settore debba essere sostenuto tanto quanto tutti gli altri settori economici della Sardegna”. (Segue)